Cosa fare a Monza la sera? Quattro consigli per vivere la città
Monza è una città da scoprire, con tantissime cose da fare, da vedere, da gustare. Che si tratti di una gita di una giornata, di un weekend rilassante o di un soggiorno più lungo, a Monza si trova sempre il modo di passare il tempo. Anche di sera. Anzi, dopo il tramonto, Monza regala un’immagine di sé ancora più particolare e affascinante, tutta da sperimentare. Ecco tre consigli di attività per viverla al meglio.
Da sempre, Monza e la Brianza sono meta di un turismo alla ricerca di bellezza e divertimento, cultura e socialità. Ci sono famiglie che scelgono di trascorrere qualche giorno a Monza perché sanno che la troveranno ricca di attrazioni per bambini. Ci sono coppie che la selezionano come meta di un romantico weekend da trascorrere tra bellezze artistiche e squisitezze enogastronomiche. E c’è chi organizza gite mordi e fuggi, di appena una giornata, pur di assaporarne l’unicità. Chi si ferma almeno una notte, però, non può fare a meno di godersi la città anche dopo il tramonto, quando viene invasa da un fascino particolare. Ma cosa si può fare la sera a Monza? Che occasioni di svago offre il capoluogo brianzolo? Sono molte e davvero capaci di intercettare tutti i gusti, dalla passeggiata in centro alla cena a lume di candela, dalle serate nei locali alle aperture straordinarie di monumenti e attrazioni. Provare per credere.
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Una passeggiata per il centro storico
Il modo migliore per conoscere e ammirare Monza è passeggiare per il suo centro storico. Una camminata suggestiva ed emozionante, soprattutto di sera, che permette di muoversi tra alcuni dei monumenti più conosciuti: dal Duomo al Palazzo dell’Arengario, ai ponti sul Lambro. Avanzando tra le viene, sembrerà di fare un viaggio nel tempo e nella bellezza. Anche perché, il centro storico di Monza è davvero molto curato e ben illuminato, in modo da valorizzarne tutte le potenzialità.
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Una cena gustosa in un ristorante tipico
Oltre agli occhi, però, anche le papille gustative vogliono la loro parte. Se ci si trova a Monza di sera, quindi, è bene regalarsi un’appetitosa cena in uno dei tanti ristoranti tipici che popolano il centro ed anche le vie limitrofe. Di piatti tradizionali monzesi e brianzoli da assaggiare ce ne sono davvero molti: dal risotto con la luganega alla cassoeula, dal panmoijaa al pane di San Gerardo.
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Aperture straordinarie ed eventi
Fin qui, tutto quello che è possibile fare ogni sera a Monza. Ma ci sono anche delle occasioni speciali. A seconda del periodo in cui si sceglie di visitare la città, infatti, ci si può imbattere in occasioni particolari. Nel periodo natalizio, ad esempio, tutta la Brianza si popola di iniziative a tema. Infine, alcuni dei monumenti più rappresentativi della città organizzano delle aperture straordinarie con visite notturne, per far vivere esperienze uniche ai turisti.
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Come migliorare la propria guida? Ecco 5 consigli vincenti
Per migliorarsi alla guida è importante fare tanta pratica e magari seguire qualche buon consiglio. In questo articolo, sono elencati 5 suggerimenti pratici per imparare a guidare sempre meglio, sia in strada che in pista. Provare per credere!
Chi ama i motori lo sa: guidare al meglio un’auto regala emozioni e sensazioni uniche. Si sogna di diventare piloti proprio per questo: per mettere alla prova il proprio talento alla guida, magari su una vera pista. Imparare a guidare bene, però, è fondamentale anche nella vita di tutti i giorni. Migliorare la propria guida, infatti, significa garantirsi maggiore sicurezza. Ecco allora 5 consigli pratici, da mettere subito in atto al volante.
Prima di partire controlla ogni dettaglio
La monoposto di un campione di Formula 1 è costruita intorno a lui, calibrata in ogni dettaglio sulle sue esigenze. Ovviamente, una cosa del genere non è replicabile nella quotidianità di una persona comune. È possibile, però, ispirarsi a questo principio per assicurarsi, ogni volta che ci si mette al volante, nel controllare ogni aspetto: posizione del sedile, orientamento degli specchietti, gonfiaggio degli pneumatici e via dicendo. Il segreto di una grande guida, infatti, inizia ancora prima di impugnare il volante.
Occhi sulla strada
Altro consiglio che può sembrare banale ma non lo è: mentre si guida, gran parte dell’attenzione deve essere concentrata sulla strada che si ha davanti. È lei, infatti, a determinare ciò che si può o non si può fare. Le condizioni del fondo stradale, la presenza di eventuali ostacoli (come i sassi), il tracciato. Sono tutti elementi che devono essere affrontati con attenzione e disciplina. Ed ecco perché, tra l’altro, è fondamentale non mettersi alla guida se si è stanchi o addirittura assonnati.
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Gestisci al meglio le curve
I rettilinei sono indubbiamente belli e adrenalinici, perché, soprattutto in pista, consentono di spingere al massimo la propria macchina. Ma è sulle curve che si vede un campione. Guidare bene una macchina in curva, infatti, non è facile. Servono concentrazione e una capacità di controllo del volante, del freno e dell’acceleratore non comuni. Le curve vanno lette e poi accompagnate con delicatezza mista a fermezza, coordinando al meglio ogni elemento, senza strattoni o mosse improvvise.
Segui un corso di guida sicura
Per fare veramente il salto di qualità al volante, però, serve andare a scuola per imparare dai migliori o almeno da chi conosce la materia e sa insegnarla. Per questo motivo, chi ama davvero le quattro ruote dovrebbe regalarsi un corso di guida sicura o di guida sportiva (o magari entrambe). Nel primo caso, infatti, si impara a assumere una tecnica di guida impeccabile per la sicurezza propria e altrui. Nel secondo caso, invece, si carpiscono i segreti di guida dei grandi piloti professionisti.
Mettiti alla prova su una vera pista
Oltre che imparare da chi ne sa di più, però, per crescere davvero alla guida serve mettersi in gioco, diventando pilota per un giorno. E quale occasione migliore per farlo di un’esperienza adrenalinica in una vera pista di Formula 1 di fama mondiale, come il circuito dell’Autodromo Nazionale Monza. Solo testandosi sul campo, infatti, si può davvero capire di che pasta si è fatti e godere di tutti i brividi che prova un pilota professionista, gara dopo gara.
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Come diventare pilota di kart: breve guida in 5 punti
Diventare pilota di kart è spesso l’anticamera per una carriera nell’automobilismo professionistico. Non è un caso, infatti, che molti grandi campioni di Formula 1 vantino un passato nel mondo del karting. Ma come si fa a diventare pilota di kart? Ecco tutto quello che c’è da sapere: licenza, età, allenamenti e gare.
Schumacher, Hamilton, Raikkonen, Verstappen. Cosa hanno in comune questi grandi campioni di Formula 1, oltre ovviamente ad aver fatto una straordinaria carriera al volante delle monoposto? È semplice: hanno tutti mosso i primi passi a bordo di un kart. Il mondo del karting, infatti, è molto spesso la prima esperienza in cui si cimenta un giovane appassionato di motori. Questo perché si tratta di veicoli piccoli (con motore a due tempi e ruote non allineate), che vengono condotti in apposite piste (kartodromi) e possono essere affidati addirittura ai bambini. L’occasione perfetta, quindi, per cominciare a fare pratica molto presto. Per i più bravi e appassionati, però, quello che inizia come un gioco può anche diventare una professione.
Dieta da campione: cosa mangia un pilota di Formula 1
Prima passi alla guida dei go-kart
E all’inizio davvero di gioco si tratta, perché le prime classi non competitive del karting sono aperte addirittura ai bambini di sei anni. Le gare competitive, invece, partono dagli otto anni. Ovviamente, più si cresce più le cose si fanno complesse. Quando si inizia a gareggiare, ad esempio, si deve scegliere se partecipare alle categorie monomarcia o a quelle con cambio. Per non parlare poi della varietà di modelli di kart esistenti, che rendo molto importante l’oculata scelta di quello più adatto alle proprie esigenze.
Cosa serve per correre con i kart
Da un punto di vista formale, per essere un pilota di kart e correre nelle gare agonistiche è necessaria solamente la licenza da conduttore, rilasciata dalla Federazione Nazionale. Una volta attenuto questo documento e possibile cominciare a disegnare il proprio futuro in pista, partecipando ai campionati di riferimento, i cui titoli sono suddivisi in categorie. La chiave di tutto, però, è l’allenamento, che deve esser serio, costante e rigoroso. Infatti, contrariamente a quello che si potrebbe pensare vedendo queste buffe auto in miniatura, pilotare un kart non è semplice. C’è bisogno di serietà e costanza, pur conservando il gusto del divertimento.
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Itinerario per visitare Monza in un giorno: cosa fare e cosa vedere
Stai programmando una gita di una giornata a Monza? Ecco l’itinerario perfetto per te, alla scoperta dei tesori della città. Dal centro storico all’Autodromo Nazionale Monza, dal Duomo alla Villa Reale, passando per le immancabili degustazioni di piatti tipici. In questa proposta c’è davvero tutto quello che puoi fare e vedere a Monza in un giorno.
Con il suo carico di storia, cultura, bellezze naturali e occasioni di svago, Monza è una città capace di attrarre turisti in tutte le stagioni. C’è chi decide di soggiornarvi più giorni, andando alla scoperta di ogni suo angolo, e chi la sceglie come meta per una gita di una sola giornata. Chi ha poche ora a disposizione, però, è bene che pianifichi con attenzione le cose da fare e da vedere, per sfruttare al meglio il proprio viaggio. Quello che segue è un itinerario veloce e godibile, pensato proprio per chi desidera scoprire Monza in un giorno. Buon divertimento!
Colazione e passeggiata nel centro storico
Una giornata di vacanza deve cominciare al meglio, cioè con una gustosa colazione. Il centro storico di Monza, raccolto e pittoresco, è ricco di bar e cafè in cui consumare in modo rilassante e piacevole il primo pasto della giornata. L’occasione perfetta per poi godersi, con un rapido giro a piedi, le bellezze del centro cittadino: piazza Roma e il Palazzo dell’Arengario, i Musei Civici, il monumento ai caduti in Piazza Trento e Trieste, la Torre Longobarda, quella di Teodolinda e quella Viscontea, il Ponte dei Leoni sul fiume Lambro, oltre a numerose chiese nascoste un po’ ovunque (come Santa Maria in Strada, San Maurizio, Santa Maria al Carrobiolo e San Pietro Martire).
Leggi di più sul centro storico di Monza
Il Duomo di Monza e il suo Tesoro
Questo tour a piedi del centro storico non può che concludersi con il pezzo forte della città: il Duomo di Monza. Infatti, la Basilica minore di San Giovanni Battista (questo il suo vero nome) è un capolavoro di architettura gotica e custodisce al suo interno alcuni pezzi pregiati della storia e della cultura di Monza, come la Cappella Teodolinda, l’Albero della Vita di Arcimboldo, la Corona Ferrea e il Museo del Tesoro e Duomo di Monza.
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La Villa Reale e il suo Parco
Terminata la visita al Duomo, con un’agevole camminata di un quarto d’ora si può raggiungere il cuore verde di Monza, cioè la Villa Reale (o Reggia), che affaccia sul parco recintato più grande d’Europa. Una struttura in stile neoclassico, elegante e preziosa, che non ha nulla da invidiare alle più blasonate Reggia di Caserta o Reggia di Versailles. E intorno, dei magnifici giardini in cui perdersi, magari in bicicletta.
Leggi di più sulla Villa Reale e sul Parco di Monza
Pranzo con prodotti tipici
Così come la colazione, anche il pranzo non è certo un problema a Monza. Numerosi, infatti, sono i ristoranti che consentono di mangiare piatti tipici locali, assaporando gli straordinari sapori della cucina della Brianza: il risotto con la salsiccia luganega, la cassuola, la panmoijaa, la rusticiada, il minestrone brianzolo, la polenta, l’ossobuco, la trippa, i biscotti di San Gerardo.
Leggi di più su cosa mangiare a Monza
L’Autodromo Nazionale Monza
Dopo il lauto pasto e magari una breve passeggiata digestiva, arriva il momento di riprendere la macchina e avviarsi verso il luogo che rappresenta l’anima contemporanea di Monza, cioè l’Autodromo, detto anche Tempio della Velocità. Immerso nello scenario verdeggiante del Parco, l’Autodromo Nazionale Monza è teatro, ogni anno, del Gran Premio d’Italia di Formula 1, una vera Mecca per tutti gli amanti dei motori. Grazie a tour guidati, è possibile scoprirne tutti gli spazi e la storia. Mentre chi desidera provare brividi in pista, ha a disposizione delle adrenaliniche esperienze di guida sul circuito.
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9 curiosità sull’Autodromo Nazionale Monza e la Formula 1
La centenaria storia dell’Autodromo Nazionale Monza è ricca di aneddoti, record, curiosità. Conoscere tutti i dettagli del Tempio della Velocità è sfida da veri appassionati. In questo articolo sono raccolte le risposte alle domande più frequenti che riguardano la pista monzese e la Formula 1. Una lettura divertente per chi vuole conoscere meglio questo luogo simbolico. Una sfida per chi si sente esperto della vita dell’Autodromo.
In cento anni di storia, il rapporto tra l’Autodromo Nazionale Monza e la Formula 1 ha scritto pagine memorabili. Nomi di grandi campioni che rimarranno per sempre scolpiti nell’Albo d’Oro della pista; giornate da dimenticare, funestate da incidenti; record immortali che ancora resistono; mutamenti costanti per migliorare continuamente il Tempio della Velocità. Ma quali sono le cose che devi proprio sapere sull’Autodromo Nazionale Monza e sul mondo della Formula 1. Sono almeno 9, quelle scritte qui di seguito. Buona lettura!
Quanto è lunga la pista dell’Autodromo Nazionale Monza?
Allo stato attuale, il tracciato dell’Autodromo Nazionale Monza su cui si corre il Gran Premio d’Italia misura 5793 metri, ma ha conosciuto notevoli cambiamenti nel corso della sua lunga storia.
Quante volte è stato modificato il circuito dell’Autodromo Nazionale Monza?
Dal 1922 ad oggi, il tracciato della pista di Monza ha conosciuto ben 9 variazioni, la prima nel 1935, l’ultima nel 2000.
Quando si è disputato per la prima volta a Monza il Gran Premio d’Italia?
Il primo Gran Premio d’Italia in assoluto fu disputato nel 1921, ma venne ospitato a Montichiari. Arrivò invece a Monza, l’anno successivo, nel 1922. Nel secolo seguente, il Gran Premio fu disputato lontano da Monza solo in 4 occasioni: 1937 (Livorno), 1947 (Torino), 1948 (Milano), 1980 (Imola).
Chi ha vinto la prima edizione del Gran Premio d’Italia corsa a Monza?
Ad aggiudicarsi il Gran premio d’Italia nel 1922 fu Pietro Bordino, al volante di una Fiat 804.
Chi è stato l’ultimo pilota italiano a vincere il Gran Premio d’Italia?
L’ultimo pilota italiano a salire sul gradino più alto del podio nel Gran Premio d’Italia disputato a Monza fu Ludovico Scarfiotti, nel 1966.
Quale pilota ha vinto più volte il Gran Premio d’Italia?
Il record di vittorie del Gran Premio d’Italia spetta a parimerito a due piloti che hanno lasciato il segno in Formula 1: Michael Schumacher e Lewis Hamilton. Entrambi hanno collezionato ben 5 primi posti sul circuito dell’Autodromo Nazionale Monza. Un’ulteriore curiosità: tra la prima e l’ultima vittoria di Schumacher sono passati ben 10 anni (1996-2006).
Quale scuderia ha vinto più volte il Gran Premio d’Italia?
Per quanto riguarda invece il Campionato Mondiale costruttori, la scuderia più titolata è la Ferrari, con ben 19 vittorie.
Chi ha fatto il giro più veloce nella storia dell’Autodromo Nazionale Monza?
Il record di pista dell’Autodromo Nazionale Monza in gara appartiene a Rubens Barrichello, che nel 2004 fece registrare un eccezionale 1.21.046 (aggiudicandosi anche la vittoria del Gran Premio d’Italia). Se si considerano però anche le prestazioni fuori gara, il giro più veloce appartiene a Lewis Hamilton, che nel 2020, durante le qualifiche, ha fermato il cronometro a 1.18.887, guadagnando la pole position (ma finì solo 7 la gara).
Qual è la velocità massima raggiunta sul circuito di Monza e da chi?
Anche per quanto riguarda la velocità massima toccata sul circuito dell’Autodromo Nazionale Monza bisogna distinguere. Ufficialmente il record, siglato in gara, spetta a Kimi Raikkonen che, nel 2005, alla guida della sua McLaren, superò i 370 km/h (370,1, per l’esattezza). Se si considerano, però, le prestazioni delle qualifiche, il primato spetta a Juan-Pablo Montoya, che, sempre nel 2005, guidava l’altra McLaren.
Scopri il tempio della Velocità con i tour dedicati
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Dieta da campione: cosa mangiano i piloti di Formula 1
Che dieta segue un pilota di Formula 1? E cosa mangia prima di scendere in pista per un Gran Premio? L’alimentazione ricopre un ruolo chiave in ogni sport e l’automobilismo non fa eccezione. Per affrontare la pista servono muscoli, nervi e tanta energia.
La Formula 1 è uno sport estremamente faticoso, molto più di quanto si possa immaginare guardando le gare in TV, comodamente seduti sul proprio divano. Guidare una macchina che sfreccia sulla pista a 300 km/h comporta un elevato dispendio di energie. Servono muscoli forti e mente salda per resistere giro dopo giro. I piloti di Formula 1, quindi, sono a tutti gli effetti atleti di alto livello e come tali devono ragionare, curando in maniera precisa e costante sia l’allenamento fisico che l’alimentazione. In particolare, apportare al corpo i giusti nutrienti è importantissimo, sia nel periodo di preparazione alla stagione, sia prima di un Gran Premio. Ma quali sono i segreti alimentari dei piloti? Che dieta seguono? Cosa mangiano prima di scendere in pista? Scopriamolo insieme!
Tutti gli aggiornamenti sul Campionato Mondiale di Formula 1
L’alimentazione sportiva dei piloti
Nella quotidianità, durante la preparazione fisica, l’alimentazione dei piloti non differisce molto da quella di altri atleti. Ovviamente ognuno adatta il regime dietetico ai propri obiettivi, alle proprie esigenze e al proprio fisico. In linea generale, però, si può sottolineare come la dieta da pilota sia una dieta ricca di carboidrati, meglio se integrali, che forniscono l’energia necessaria per sopportare allenamenti e gare. Ben calibrato deve essere anche l’apporto proteico, per sostenere la crescita muscolare. Per un pilota professionista, infatti, è fondamentale tenere d’occhio la composizione corporea, massimizzando la percentuale di muscoli. Crescere di peso, infatti, può essere controproducente. Largo spazio, infine, a frutta e verdura, che apportano vitamine e minerali essenziali.
Come si diventa piloti sportivi?
Cosa mangia un pilota Formula 1 prima della gara
Un discorso a parte lo merita l’alimentazione che seguono i piloti di Formula 1 nei giorni e nelle ore immediatamente precedenti le gare. Quelli pre-Gran Premio, infatti, sono pasti particolarmente delicati, che devono consentire di ottenere due risultati: massimizzare l’energia disponibile, minimizzare l’appesantimento fisico. Questo significa selezionare alimenti ad alto valore energetico e semplici da digerire. I primi cibi da scartare, quindi, sono quelli che contengono molti grassi, perché allungano i tempi della digestione. Discorso analogo anche per le proteine, che danno lo stesso problema. Gli zuccheri, invece, sono da evitare perché provocano picchi glicemici, verso l’alto e verso il basso, che possono destabilizzare le prestazioni. La soluzione migliore per i pasti pre-gara, quindi, è rappresentata dai carboidrati complessi, come pane, pasta, riso e patate. Questi nutrienti, infatti, garantiscono un cospicuo aumento delle riserve di glicogeno (preziosissimo in pista) ma sono anche facili da digerire. Infine, altro elemento chiave da considerare è il consumo di acqua, che va curato già nei tre giorni precedenti la discesa in pista, per essere sicuri di arrivare sufficientemente idratati ad un appuntamento durante il quale si perdono tanti liquidi.
Mettiti alla prova sulla pista dell’Autodromo Nazionale Monza
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Weekend a Monza, cosa fare? Tre consigli per godersi il meglio della città
Un weekend a Monza è un’ottima idea per scoprire le bellezze di una città italiana che custodisce tesori meravigliosi, dal punto di vista artistico, naturalistico e del divertimento. Per rendere proficuo e indimenticabile un fine settimana a Monza, ci sono almeno tre cose da vedere e da fare: una visita al centro storico, una passeggiata nel celebre Parco di Monza e l’esperienza adrenalinica dell’altrettanto iconico Autodromo, dove si svolge ogni anno il Gran Premio d’Italia di Formula 1. Ecco una breve guida per turisti che non vogliono perdersi il meglio che la città lombarda può offrire in un weekend.
Cosa fare a Monza i un weekend? Centinaia di turisti, italiani e stranieri, se lo chiedono ogni fine settimana. Seppure molto più piccola della vicina Milano, infatti, Monza è una città in grado di attrarre visitatori in tutti i periodi dell’anno. E a chi la visita anche solo per un weekend, la città offre numerose possibilità di svago e divertimento, tra monumenti, itinerari naturalistici e attrazioni di vario tipo. Quella che segue è una brevissima guida per turisti in cerca di consigli. Non un elenco esaustivo di tutto ciò che è possibile fare a Monza, ma una selezione di tre cose davvero imperdibili, perché sono quelle che rendono unica la città. E sono attività che si possono esaurire in un weekend.
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Un tour (a piedi) del centro storico
Non c’è dubbio che un bel giro nel centro storico di Monza debba essere in cima alla lista delle cose da fare per chi visita la città. Tra l’altro, si tratta di un centro storico piuttosto raccolto, con i monumenti principali che si trovano a poca distanza l’uno dall’altro, quindi può essere visitato tutto a piedi con piacere. L’ideale è partire dal cuore: il Duomo di Monza e il suo Museo dei Tesori. Dalla piazza del Duomo, poi, si possono raggiungere facilmente tutti gli altri siti di interesse che compongono il centro storico cittadino. Ecco un elenco (non esaustivo) dei principali monumenti di Monza:
- Palazzo dell’Arengario;
- Monumento ai Caduti;
- Torre Teodolinda;
- Musei Civici;
- Ponte dei Leoni sul fiume Lambro;
- Chiesa di Santa Maria in Strada;
- Chiesa di San Maurizio;
- Chiesa di Santa Maria al Carrobiolo;
- Chiesa di San Pietro Martire;
- Reggia di Monza o Villa Reale (leggermente decentrata, ma comunque raggiungibile con una passeggiata di appena un quarto d’ora).
Siccome, però, non di sole arte e cultura si ciba un turista, è bene sottolineare che nel centro storico di Monza si incontrano facilmente locali e ristoranti in cui mangiare, fermandosi per un pranzo o per una cena, oppure per un semplice aperitivo. Così anche cosa mangiare a Monza diventa un quesito semplice a cui rispondere.
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Una passeggiata nel Parco di Monza
Seconda tappa, stavolta a carattere naturalistico: il Parco di Monza. È davvero un luogo unico (qui un approfondimento dedicato), che merita di essere vissuto anche solo con una passeggiata o una breve escursione in bicicletta. Fa parte del complesso della Villa Reale ed è il più grande parco urbano d’Europa, con oltre 700 ettari di estensione che ospitano un grande varietà di flora e di fauna. Inoltre, il Parco accoglie dei veri e propri monumenti verdi, alberi secolari che rappresentano un’attrazione unica.
Se si vuole essere sicuri di non disperdere le energie di fronte a tanto potenziale, è possibile visitare il Parco di Monza affidandosi a uno degli itinerari turistici preconfezionati (disponibili anche sul sito ufficiale):
- La Reggia va in scena;
- Due passi nella storia;
- Lungo il fiume Lambro;
- I giganti verdi;
- Sui sentieri degli gnomi;
- Sui sentieri di cavalieri e streghe;
- Dalle cacce del re al tempio della velocità;
- La Monza dei Savoia.
Scopri di più sul Parco di Monza
Un giro di pista sul circuito dell’Autodromo Nazionale Monza
Dopo essersi nutriti di arte e cultura ed aver respirato a pieni polmoni la bellezza della natura, è il momento di regalarsi una scarica di adrenalina e divertimento. E per farlo, non c’è luogo migliore dell’Autodromo Nazionale Monza, che offre, tra le altre cose, la possibilità di sperimentare Driving Experience uniche. Il Tempio della Velocità, quindi, apre le sue porte a tutti gli appassionati di motori e anche a coloro che di auto non capiscono molto ma vogliono provare l’ebbrezza della pista almeno una volta nella vita.
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Cosa vedere a Monza: 5 consigli imperdibili, tra monumenti storici, scorci naturali e attrazioni moderne
Visitare Monza è un’esperienza comoda e piacevole. La città lombarda, a pochi passi da Milano, ha una lunga storia di cultura e tradizioni e offre gioielli artistici di inestimabile valore. Quella che segue è una breve guida su cosa vedere a Monza, pensata per chi ha voglia di scoprire la bellezza del capoluogo che diede i natali alla celebre Monaca Gertrude, la cui storia viene narrata da Alessandro Manzoni nei promessi sposi.
Ti stai apprestando a visitare Monza e vuoi capire cosa vedere? Questo articolo può davvero darti una mano e aiutarti a organizzare al meglio il tuo tempo in città. È una breve guida di Monza che ti indica i 5 monumenti o luoghi che non puoi davvero perdere, perché caratterizzano profondamente la città lombarda. Monza, infatti, ha molto da offrire culturalmente, sia in termini storici che artistici, e nulla da invidiare alla vicinissima Milano. E poi, è un luogo dall’animo estremamente moderno, non a caso ospita il più famoso circuito automobilistico italiano, cioè l’Autodromo Nazionale Monza, conosciuto in tutto il mondo come Tempio della Velocità. Ma procediamo con ordine, e iniziamo questo piccolo viaggio per le strade di Monza, diviso in cinque tappe.
Weekend a Monza? Ecco un itinerario già pronto
Duomo di Monza e Museo dei Tesori
Il percorso inizia dal re indiscusso della città: il Duomo di Monza (il cui nome ufficiale, però, è Basilica minore di San Giovanni Battista). Un monumento che merita di essere in testa alla classifica, perché entrerebbe di diritto anche nella lista ancora più ristretta delle cose da vedere a Monza in un giorno solo. Il Duomo fu edificato tra il XIV e il XVII secolo e custodisce al suo interno alcuni capolavori senza tempo, tra cui l’Albero della Vita di Arcimboldo e la meravigliosa Cappella Teodolinda. Quest’ultima prende il nome dalla regina longobarda che convertì i monzesi al cattolicesimo e che ancora oggi è una figura molto amata nel capoluogo (è dedicato a lei il pittoresco corteo storico che anima le strade ogni anno a inizio luglio). Inoltre, è conservata nel Duomo anche la cosiddetta Corona Ferrea, con cui per secoli venere incoronati diversi re, tra cui anche i Re d’Italia. Annesso all’edificio, c’è anche il Museo del Tesoro e Duomo di Monza, i cui cimeli coprono oltre 1400 anni di storia.
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Centro storico di Monza e fiume Lambro
Una volta usciti dal Duomo, ci si ritrova sulla bellissima piazza omonima, cuore del centro storico cittadino. Da qui può partire una passeggiata che tocca i monumenti fondamentali di Monza: Palazzo dell’Arengario, Monumento ai Caduti, Torre Teodolinda (ancora lei!) e Ponte dei Leoni sul fiume Lambro.
Il Palazzo dell’Arengario è l’edificio più importante di Monza dopo il Duomo (da cui dista appena due minuti a piedi). Si tratta di un ex palazzo comunale, collocato in una zona dove si incrociano le principali vie cittadine, tra cui via Italia, l’arteria che congiunge il centro di Monza con il cuore di Milano. Attualmente, l’Arengario ospita mostre d’arte e fotografiche. Poco distanti dal Duomo di Monza e dall’Arengario ci sono anche Piazza Trento Trieste, sede del monumento ai caduti, e la Torre di Teodolinda, di epoca medievale. Una visita non può essere negata neanche al Ponte dei Leoni, che cavalca il fiume Lambro e che deve il suo nome alle quattro statue poste ai suoi estremi.
Infine, il centro storico di Monza è ricco di piccole chiese che meritano comunque una menzione (e magari un’occhiata, visto che si è sul posto), come Santa Maria in Strada, San Maurizio (dove la leggenda narra che abbia preso i voti la monaca di Monza), Santa Maria al Carrobiolo e San Pietro Martire.
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Villa Reale (o Reggia di Monza)
Leggermente decentrato rispetto agli altri monumenti di rilievo, a circa un quarto d’ora di passeggiata dal Duomo, sorge uno dei simboli di Monza, che non si può non visitare: la Villa Reale (conosciuta anche come Reggia). Nata come palazzo ducale nel 1777, per volere di Ferdinando d’Asburgo, fu successivamente acquisita dalla famiglia reale, che ne fece una lussuosa residenza estiva. La Villa Reale porta la firma dell’architetto Giovanni Piermarini, allievo di Vanvitelli. Non a caso, lo stile classico e pulito che caratterizza l’architettura esterna, ricorda molto due celebri realizzazioni del Vanvitelli: la Reggia di Caserta e il Teatro alla Scala di Milano. Internamente, la Reggia è divisa in due sezioni: gli appartamenti reali e le sale di rappresentanza, entrambe estremamente affascinanti.
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Parco di Monza
La Villa Reale è incastonata all’interno del Parco di Monza, altra attrazione che non può essere trascurata ed è assolutamente da vedere. Con i suoi 700 ettari di estensione, triplica l’ampiezza del parco di Versailles ed è il più grande parco urbano d’Europa. Istituito nel 1805, oggi il Parco di Monza rappresenta un polmone verde irrinunciabile per la città, da percorrere a piedi o in bicicletta.
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Autodromo Nazionale Monza
L’ultimo posto (ma non per importanza) di questa ista dedicata alle cose assolutamente da vedere a Monza è occupato da un’attrazione molto più contemporanea delle precedenti, cioè l’Autodromo Nazionale Monza. Il Tempio della Velocità, conosciuto e amato a livello internazionale, sorge all’interno del Parco, nei pressi della Reggia di Monza, dando vita a un originale accostamento tra antico e moderno. D’altra parte, anche la pista è un pezzo di storia, essendo, da decenni, la cornice in cui si svolge il Gran Premio d’Italia di Formula 1.
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Motorsport stagione 2023, tutti gli appuntamenti più importanti del mondo dei motori
La stagione 2023 del Motorsport e dell’automobilismo è ricca di appuntamenti e novità, a cominciare dalla Formula 1, che si allunga e si rinnova. Ma anche le altre competizioni non sono da meno, dalla Formula E al World Endurance Championship fino al GT World Challenge Europe. Calendari ricchi e che promettono grandi emozioni a tutti gli appassionati delle quattro ruote.
Formula 1 2023, 24 gare in programma e partenza il 5 marzo
Prenderà il via il 5 marzo 2023, in Bahrain, il Campionato del Mondo di Formula 1 e sarà il più lungo della storia, con ben 24 gare, una in più dello scorso anno. La chiusura, invece, è prevista per il 26 novembre ad Abu Dhabi. Tornano in elenco due Gran Premi assenti nel 2022: Las Vegas e Qatar. Esce dall’elenco delle competizioni, invece, il Gran Premio di Francia. In Italia, invece, confermati entrambe gli appuntamenti: Imola per il Gran Premio del Made in Italy e Monza per il Gran Premio d’Italia (3 settembre 2023).
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Formula 2 2023, 14 gran premi con doppia tappa in Italia
Doppia tappa italiana anche per la stagione 2023 della Formula 2, sempre con Monza e Imola in pista. Il campionato, composto da 14 tappe, prenderà via sempre il 5 marzo dal Bahrain e si concluderà il 26 novembre negli Emirati Arabi. Ecco il calendario completo:
- 3-5 marzo: Bahrain (Sakhir)
- 17-19 marzo: Arabia Saudita (Gedda)
- 31 marzo-2 aprile: Australia (Melbourne)
- 28-30 aprile: Azerbaigian (Baku)
- 19-21 maggio: Italia (Imola)
- 25-28 maggio: Monaco (Monte Carlo)
- 2-4 giugno: Spagna (Montmeló)
- 30 giugno-2 luglio: Austria (Spielberg)
- 7-9 luglio: Gran Bretagna (Silverstone)
- 21-23 luglio: Ungheria (Hungaroring)
- 28-30 luglio: Belgio (Spa-Francorchamps)
- 25-27 agosto: Paesi Bassi (Zandvoort)
- 1-3 settembre: Italia (Monza)
- 24-26 novembre: Emirati Arabi Uniti (Yas Marina)
Formula 3 2023, 10 gran premi in 6 mesi
La stagione 2023 della Formula 3, invece, vede salire da 9 a 10 gli appuntamenti totali, con l’ingresso di Australia e Monaco e l’uscita di Zandvoort. La partenza è in calendario sempre il 5 marzo dal Bahrain, mentre la chiusura sarà a Monza il 3 settembre. Ecco l’elenco di tutte le tappe:
- 3-5 marzo: Bahrain (Sakhir)
- 31 marzo-2 aprile: Australia (Melbourne)
- 19-21 maggio: Italia (Imola)
- 25-28 maggio: Monaco (Monte Carlo)
- 2-4 giugno: Spagna (Montmeló)
- 30 giugno-2 luglio: Austria (Spielberg)
- 7-9 luglio: Gran Bretagna (Silverstone)
- 21-23 luglio: Ungheria (Hungaroring)
- 28-30 luglio: Belgio (Spa-Francorchamps)
- 1-3 settembre: Italia (Monza)
Formula E 2023, nona stagione per il campionato delle auto elettriche
La stagione 2023 sarà la nona per la Formula E, il campionato dedicato alle auto elettriche, che toccherà 11 città per un totale di 16 Gran Premi. Si parte il 14 gennaio da Città del Messico e si finisce il 30 luglio a Londra.
Di seguito, il calendario completo dei round della Formula E:
- Round 1: Città del Messico - 14 gennaio 2023
- Round 2: Diriyah - 27 gennaio 2023
- Round 3: Diriyah - 28 gennaio 2023
- Round 4: Hyderabad - 11 febbraio 2023
- Round 5: Città del Capo - 25 febbraio 2023
- Round 6: San Paolo - 25 marzo 2023
- Round 7: Berlino - 22 aprile 2023
- Round 8: Berlino - 23 aprile 2023
- Round 9: Monaco - 6 maggio 2023
- Round 10: Jakarta - 3 giugno 2023
- Round 11: Jakarta - 4 giugno 2023
- Round 12: Portland - 24 giugno 2023
- Round 13: Roma - 15 luglio 2023
- Round 14: Roma - 16 luglio 2023
- Round 15: Londra - 29 luglio 2023
- Round 16: Londra - 30 luglio 2023
World Endurance Championship (WEC) 2023, 6 tappe imperdibili per festeggiare la decima stagione
Cresce di una tappa, rispetto all’anno precedente, il calendario 2023 della FIA World Endurance Championship WEC, Campionato del Mondo delle gare di endurance. Sette appuntamenti in nove mesi, dagli USA al Bahrain.
Ecco il calendario completo WEC:
- 17 marzo: Stati Uniti - 1000 Miglia di Sebring
- 16 aprile: Portogallo - 6 Ore di Portimao
- 29 aprile: Belgio - 6 Ore di Spa-Francorchamps
- 10-11 giugno: Francia - 24 Ore di Le Mans
- 9 luglio: Italia - 6 Ore di Monza
- 10 settembre: Giappone - 6 Ore del Fuji
- 4 novembre: Bahrain - 8 Ore del Bahrain
GT World Challenge Europe 2023, 10 gran premi per auto Gran Turismo
Il GT World Challenge Europe è una delle competizioni internazionali più importanti per le automobili Gran Turismo. Il calendario 2023 prevede 10 tappe in altrettanti circuiti:
- 22-23 aprile: Italia – Monza Endurance Cup
- 13-14 maggio: Gran Bretagna - Brands Hatch Sprint Cup
- 23-24 maggio: Test 24 Ore di Spa - Spa-Francorchamps
- 3-4 giugno: 1000 km Paul Ricard - Paul Ricard Endurance Cup
- 29 giugno – 2 luglio: 24 Ore di Spa - Spa-Francorchamps Endurance Cup
- 15-16 luglio: Italia - Misano Adriatico Sprint Cup
- 29-30 giugno: Germania – Nürburgring Endurance Cup
- 2-3 settembre: Germania – Hockenheim Sprint Cup
- 16-17 settembre: Spagna – Valencia Sprint Cup
- 30 settembre – 1° ottobre: Spagna – Montmeló Endurance Cup
- 14 – 15 ottobre Paesi Bassi: Zandvoort - Sprint Cup
WRC 2023, il campionato FIA per le auto da rally
Tredici gare, di cui ben 8 su sterrato (circostanza che ha provocato qualche polemica): questo il calendario della stagione 2023 del World Rally Championship, campionato mondiale FIA dedicato alle auto da rally. Ecco tutte le tappe con i rispettivi terreni:
- 20-22 gennaio: Monaco - Misto
- 10-12 febbraio: Svezia - Neve
- 17-19 marzo: Messico - Sterrato
- 21-23 aprile: Croazia - Asfalto
- 12-14 maggio: Portogallo - Sterrato
- 2-4 giugno: Sardegna - Sterrato
- 23-25 giugno: Kenya - Sterrato
- 21-27 luglio: Estonia - Sterrato
- 4-6 agosto: Finlandia - Sterrato
- 8-10 settembre : Grecia - Sterrato
- 29 settembre -1° ottobre: Cile - Sterrato
- 27-29 ottobre: Europa Centrale - Asfalto
- 17-19 novembre: Giappone - Asfalto
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Guidare sulla neve: i consigli per farlo in sicurezza
Guidare la propria auto sulla neve è un’esperienza affascinante ma anche potenzialmente pericolosa. Sul terreno innevato, infatti, le ruote delle automobili perdono aderenza e le manovre si fanno più delicate. Per continuare a viaggiare sicuri, quindi, bisogna equipaggiare la macchina in modo adeguato, con catene o pneumatici invernali, e memorizzare alcune buone pratiche. Ecco una breve guida per sapere come guidare sulla neve.
Il silenzio, un manto bianco che avvolge tutto, l’orizzonte che sembra sfumare nel cielo. Guidare immersi in un paesaggio innevato è un’emozione che chiunque ami le automobili deve provare almeno una volta nella vita. C’è qualcosa di magico e di potente in un’automobile che scivola serena lungo l’asfalto, mentre intorno cadono fiocchi leggeri. La guida sulla neve, però, è anche qualcosa con cui bisogna prendere bene dimestichezza, perché può rivelarsi ricca di insidie. Il problema, infatti, è che la neve spesso si accompagna al ghiaccio, che a sua volta può provocare perdita di aderenza delle gomme. Per guidare sulla neve, quindi, servono una prudenza particolare e l’attrezzatura giusta.
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Il giusto equipaggiamento delle macchine sulla neve
La prima cosa a cui vale la pena prestare attenzione è proprio l’equipaggiamento della macchina. Per andare con l’automobile sulla neve, infatti, è necessario montare pneumatici invernali, oppure le cosiddette catene per le gomme. Tra l’altro, si tratta di soluzioni obbligatorie per legge in Italia, almeno dal 15 novembre al 15 aprile (a livello nazionale, con possibilità per le singole regioni di allungare il periodo). Il principio di funzionamento di catene e pneumatici da neve è molto diverso ma l’obiettivo è sempre lo stesso: aumentare l’aderenza delle ruote al terreno ghiacciato. Nel caso delle catene, il risultato è ottenuto avvolgendo le gomme con una rete che accresce il grip. Nel caso degli pneumatici, invece, è un innovativo sistema di diffusione superficiale del calore a renderle più aderenti.
Guida sulla neve: 4 consigli utili
Montare le giuste gomme o catene da neve, però, non è sufficiente per condurre l’auto in sicurezza. È necessario, infatti, seguire anche alcune buone pratiche di guida sulla neve. Ecco i consigli principali.
- Aumentare la distanza di sicurezza. L’asfalto bagnato o innevato (o addirittura ghiacciato) rende più lungo lo spazio di frenata. Per questo motivo, è fondamentale aumentare (triplicare) la distanza di sicurezza rispetto a quella che si applicherebbe in condizioni normali.
- Moderare la velocità. Per la stessa ragione vista sopra, bisogna osservare limiti di velocità più bassi e stringenti.
- Guidare senza strappi. Sulla neve, ogni movimento del volante rischia di essere amplificato. Quindi, bisogna maneggiarlo con delicatezza, cercando il più possibile di anticipare le manovre per poterle fare dolcemente. Una guida a scatti e strappi, infatti, aumenta la perdita di aderenza delle gomme. Stesso discorso per la gestione di freno e acceleratore (per moderare la velocità, ad esempio, può rivelarsi molto utile il freno motore).
- Non seguire la scia. Questo può sembrare un consiglio controintuitivo ma non lo è. Guidando sulla neve, infatti, può venire spontaneo seguire la scia lasciata da automobili passate sulla stessa strada in precedenza. Lo si fa nella convinzione che quella porzione di asfalto sia più pulita e quindi garantisca maggiore aderenza. In realtà, questo può andare bene se la neve non è abbondante. In caso contrario, si rischia di ritrovarsi infilati con la macchina in una specie di binario obbligato, segnato a destra e sinistra da accumuli di neve che limitano i movimenti dell’auto.
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