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Natale a Monza, tutti gli appuntamenti e le iniziative delle festività 2022

Durante le feste di Natale, Monza si accende di numerosi eventi e iniziative. Per chi arriva in città come turista, quindi, sono moltissime le possibili cose da fare, tra mercatini, villaggi di Natale, passeggiate nel centro storico illuminato a festa e visite ai monumenti principali. Ecco qualche consiglio.  

Il periodo natalizio è in arrivo, impossibile fare finta di nulla. Le strade di tutte le più importanti città italiane cominciano a colorarsi di addobbi e luci a tema e i negozi iniziano ad esporre allestimenti a base di neve, elfi e pupazzi di Babbo Natale. Mancano ancora diverse settimane, ma tutto è pronto per celebrare le festività natalizie. È tempo, quindi, anche di programmare eventuali viaggi, resi più semplici dalle ferie e dalla chiusura delle scuole. E quale occasione migliore del Natale per riscoprire le bellezze made in Italy? Non a caso, anche Monza e la Brianza, durante i giorni che vanno da Natale all’Epifania, si riempiono di turisti. Ecco perché può essere utile un breve e aggiornato vademecum che segnali gli eventi natalizi più importanti tra quelli in programma in città. Una guida che risponda alla fatidica domanda: cosa si può fare a Natale a Monza?

Scopri cosa fare e cosa vedere a Monza (a prescindere dal Natale)

I mercatini di Natale a Monza

La prima risposta richiama alla mente un grande classico: i mercatini di Natale, un appuntamento tradizionale irrinunciabile. E Monza non fa eccezione. Dalla fine di novembre fino all’epifania, sono numerose le occasioni che la città brianzola offre ai suoi abitanti e ai turisti per passeggiare tra banchetti di artigianato e prodotti enogastronomici.

La prima iniziativa in calendario è Christmas Experience, un esclusivo mercatino natalizio ospitato all’interno della Villa Reale di Monza, un luogo dal fascino unico. La manifestazione è in programma per il 26 e il 27 novembre, dalle ore 10 alle 19.

Sempre dal 27 novembre, torna in piazza Carducci e in piazza San Paolo il Christmas Village, lo storico mercatino all'aperto di Monza, con il suo carico di stand e attrazioni per grandi e bambini. Aperto fino al 6 gennaio, tutti i giorni (9,30-19,30), il mercatino natalizio ospita anche l'Albero Magico, una scenografica giostra alta dieci metri.

Le attrazioni natalizie del centro storico

Molto suggestive anche le giostre di piazza San Paolo (una replica fedele di un modello dell'800, con cavalli e carrozze in legno) e in largo Mazzini (un trenino elettrico su rotaia), oltre alla ruota panoramica di largo IV novembre 8aperta tutti i giorni, 10-24). Un altro trenino, poi, attraversa tutto il centro storico (con partenza da piazza Roma), immergendo monzesi e turisti nei bellissimi addobbi cittadini. In piazza Trento e Trieste, invece, è allestita la pista per il pattinaggio sul ghiaccio: oltre 300 mq per appassionati e amatori. Natale a Monza, però, non si concentra solo nelle vie principali ma si spande per tutti i quartieri, con casette dei dolci, attrazioni e luminarie.

E per i bambini che desiderano incontrare Babbo Natale, gli appuntamenti sono due:

  • il 19 dicembre ore 16.30 al Parchetto via Luca della Robbia;
  • il 20 dicembre ore 16.30 al Parco di Varisco.

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Gli altri eventi di Natale a Monza e dintorni

Per chiudere, ecco un elenco (in aggiornamento) delle iniziative natalizie a Monza e dintorni, adatte a adulti e bambini:

  • Il Villaggio di Babbo Natale nell’asinoteca di Bellusco: un vero e proprio villaggio natalizio, allestito dal 27 novembre all’8 gennaio all’interno di una fattoria, popolato da elfi e altre creature magiche e animato da laboratori per bambini;
  • Il Villaggio di Natale di Cavenago: un luogo magico, in funzione dal 26 novembre al 18 dicembre, con pista per pattinare sul ghiaccio, mercatini artigianali, spettacoli e tante gustose golosità, dolci e salate;
  • i Track Days dell’Autodromo Nazionale Monza: il 20 e 27 novembre il Tempio della Velocità accoglie chi vuole provare l’ebbrezza di un giro in pista a bordo di una vera auto da corsa; due giornate di Track Days con alcune sorprese speciali (scopri di più qui).

Festività natalizie, un’occasione per scoprire Monza e la Brianza

Per godersi Monza a Natale, però, non è necessario tuffarsi nel colorato caos degli eventi organizzati. Più semplicemente, ci si può lasciare conquistare dalla città e dalle sue bellezze, approfittando delle vacanze per visitarla. Decorato dalle luminarie natalizie, il centro storico di Monza e i suoi monumenti simbolo acquistano un fascino ancora maggiore. Il Natale, quindi, può diventare semplicemente una buona scusa per visitare bellezze come:

 

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Ville della Brianza, 5 meraviglie da visitare assolutamente

Le ville di delizia di Monza e della Brianza rappresentano una delle attrazioni storiche e culturali più affascinanti del territorio. Sparse in tutta la provincia, le ville brianzole regalano ambientazioni da sogno e scorci unici immersi nel verde. Per questo, se si viene come turisti a Monza e in Brianza, non si può non fare tappa nelle ville più belle e popolari.

Di cose da vedere a Monza e in Brianza ce ne sono moltissime, tra capolavori che raccontano storia e cultura d’Italia e non solo. Un capitolo a parte, però, lo meritano le cosiddette ville di delizia, ovvero le residenze estive e feriali della grande nobiltà che un tempo popolava queste terre, sorte fra il 1500 e il 1600. Tutta la provincia di Monza e Brianza ne è costellata, ed alcune sono dei veri gioielli.

Le più belle Ville di Delizia della Brianza

Fare una classifica di quali siano le ville della Brianza più belle ed affascinanti è impossibile e forse anche ingiusto. Ogni palazzo, infatti, ha qualcosa da dire e delle caratteristiche con cui stupire i visitatori. Quello che si può fare, per orientare un turista nella scelta, è segnalarne alcune che, per un motivo o per un altro, sono davvero rappresentative dell’intero panorama delle ville di delizia.

Villa Reale di Monza

E questo breve elenco non può che cominciare dalla Villa Reale di Monza, probabilmente la regina di tutti i palazzi nobiliari brianzoli. Insieme al Duomo, è uno dei simboli della città. La Reggia di Monza è un gioiello di architettura neoclassica che porta la firma di Piermarini. È circondata da magnifici giardini ed immersa nel Parco di Monza, l’area verde recintata più grande d’Europa. Lo stesso parco dentro cui sorge l’Autodromo Nazionale Monza.

Leggi l’articolo dedicato alla Villa Reale di Monza

Villa Greppi

Sempre neoclassico è lo stile di Villa Greppi, che si trova in località Casatevecchio, a Monticello di Brianza. Il palazzo ha una struttura di base cinquecentesca, che corrisponde all’aspetto che aveva la villa quando fu acquistata dal conte Greppi, nel 1811. Il nobile ne fece inizialmente un’azienda agricola, mentre fu il nipote a renderla un luogo di villeggiatura. Attualmente, Villa Greppi è aperta al pubblico e sede di numerose iniziative culturali.

Visita il sito ufficiale di Villa Greppi

Villa Cusani Traversi Tittoni

Spostandosi a Desio, invece, si trova un’altra villa di delizia stupenda. Si tratta di Villa Cusani Traversi Tittoni, che ha in comune con la Villa Reale di Monza l’architetto che l’ha progettata, cioè Piermarini. L’artista folignate, però, lavorò su una struttura preesistente. Il primo nucleo della Villa, infatti, risale al 1200, quando in quella zona sorse un convento francescano. Nel corso della sua storia, la Villa ha attraversato tre diverse fasi, che corrispondono alle famiglie nobili che l’hanno posseduta e che si riflettono anche nel suo lungo nome: i Cusani (1651-1817), i Traversi (1817 – 1900) e i Tittoni (1900 – 1945). Oggi, per fortuna, la Villa e il suo giardino sono aperti al pubblico, perché di proprietà del comune di Desio (che vi ha anche spostato la sede della biblioteca pubblica).

Visita il sito ufficiale di Villa Cusani Traversi Tittoni

villa tittoni desio
Vista di Villa Cusani Traversi Tittoni

Palazzo Rezzonico

Meno blasonato ma altrettanto meritevole di una visita è Palazzo Rezzonico, situato nel piccolo borgo di Barlassina. Il nucleo della struttura è cinquecentesco ma sono stati i successivi restauri e ampliamenti a renderlo la villa di delizia che oggi è possibile visitare. Sia gli spazi esterni che quelli interni, infatti, sono aperti al pubblico, pur ospitando gli uffici comunali. Inoltre, proprio accanto alla Villa, merita un’occhiata anche la Chiesa di San Giulio d’Orta, che custodisce gli affreschi di Bernardino Luini.

Palazzo Arese Borromeo

Fatto costruire dal Borromeo III Arese nel 1600, per esibire il proprio potere nella zona, il Palazzo Arese Borromeo, situato a Cesano Maderno, è un altro splendido esempio di villa di delizia, tra l’altro perfettamente conservato. Oltre alla struttura centrale, i cui interni sono adornati da straordinari affreschi, il complesso si compone anche di una ghiacciaia, cioè le cantine sotterranee, oltre che di un grande parco considerato tra i più belli della Brianza.

Visita il sito ufficiale di palazzo Arese Borromeo

Vista notturna della loggia di Villa Arese Borromeo

Ville Aperte, un’occasione unica per scoprire dei capolavori

L’importanza delle ville di delizia per il territorio di Monza e della Brianza è tale da renderle oggetto di specifiche iniziative, che riscontrano sempre un grande successo di pubblico. Tra tutte, quella più popolare è senza dubbio “Ville aperte in Brianza”, che si svolge ogni anno tra fine settembre e inizio ottobre e dà la possibilità di visitare alcune dei luoghi storici più importanti della Brianza (180 nell’ultima edizione). L’iniziativa presenta sempre un calendario ricco e variegato di eventi, tra conferenze, visite guidate, itinerari all’aperto e molto altro.

Scopri di più su Ville Aperte


Arengario di Monza, guida alla scoperta dell’antico palazzo comunale

L’Arengario di Monza è uno dei luoghi simbolo della città. Anticamente sede del municipio, il palazzo comunale di età medievale ospita oggi importanti mostre d’arte ed eventi. Una breve guida per conoscerne meglio struttura e storia.

L’Arengario di Monza, situato nel cuore del centro storico, è uno dei monumenti simbolo della città brianzola e merita di essere inserito tra i punti di interesse turistici. E merita di essere conosciuta anche la sua storia, seppur per sommi capi. Infatti, le vicende che nel tempo hanno trasformato e plasmato il vecchio palazzo comunale di Monza, oggi sede di importanti mostre, raccontano molto della storia medievale d’Italia.

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Breve storia dell’Arengario: perché si chiama così e a cosa serviva

Come in ogni storia che si rispetti, però, è bene cominciare dal principio, cioè dalla costruzione dell’Arengario. Secondo le ricostruzioni più accreditate (a cui bisogna affidarsi in mancanza di dati certi), l’edificazione del celebre palazzo ebbe inizio verso la fine del 1200. Una datazione che sembra confermata anche da un’iscrizione presente sopra il portone d’ingresso, che fa riferimento all’anno 1293 (espresso in numeri romani). A volere la nascita dell’Arengario fu l’allora potente podestà di Monza, Pietro Visconti. Ma perché lo fece costruire? A cosa serviva l’Arengario? La ragione scatenante fu il contrasto tra il potere del podestà e quello della chiesa. Fino al XIII secolo, infatti, i magistrati e il podestà utilizzavano per le loro attività la cortina del Duomo, non disponendo di un edificio civile che li potesse ospitare. Nel 1250, però, il podestà venne colpito da scomunica e la sua permanenza nei pressi del principale edificio religioso di Monza divenne sgradita. Una conferma di questa lotta tra potere civile e potere religioso arriva anche dal luogo in cui si trova l’Arengario, a pochi passi dal Duomo, a cui si contrappone anche fisicamente. A questo punto, però, è lecito chiedersi perché per il nuovo palazzo comunale si scelse il nome di Arengario. Cosa significa questo termine? Si tratta di una parola mutuata dal tedesco, che significa “luogo di riunione”, a segnalare proprio la funzione fondamentale svolta dall’edificio, sede del comune, del tribunale e dei mercanti.

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Struttura e caratteristiche del Palazzo Comunale di Monza

Dal punto di vista della struttura e dello stile, l’Arengario è ispirato in maniera evidente al Palazzo della Ragione di Milano, costruito nella prima metà del 1200. L’impianto complessivo è longitudinale, con un portico aperto al piano inferiore e una grande sala coperta al piano superiore. A differenza dell’edificio milanese, però, il palazzo comunale di Monza è affiancato da un’imponente torre campanaria. Inoltre, è bene sottolineare che l’attuale aspetto dell’Arengario non corrisponde al suo stato originale. Tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, infatti, sono stati progettati e realizzati importanti lavori di ristrutturazione, con conseguente riduzione degli spazi del complesso, che prima comprendeva anche il Palazzo Pretorio (demolito). Un secondo massiccio intervento di restauro si ebbe alla fine degli anni ’60, con l’obiettivo di assecondare la vocazione espositiva dell’Arengario.

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Le mostre dell’Arengario

Non a caso, oggi l’antico palazzo comunale brianzolo è sede di importantissime mostre d’arte ed eventi organizzati dall’amministrazione comunale. Le collezioni stabili che ospitava in precedenza, invece, sono state trasferite nei Musei Civici. Per conoscere in tempo reale le mostre presenti nell’Arengario è possibile consultare il sito del Comune di Monza.

Visitare l’Arengario: contatti, dove si trova, come raggiungerlo

Come anticipato, l’Arengario si trova in pieno centro storico, precisamente in piazza Roma. È quindi facilmente raggiungibile a piedi partendo da uno qualsiasi degli altri luoghi turistici (Duomo di Monza e relativo Museo, Villa Reale, Parco di Monza). La struttura è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì, con orario 10-13 e 14-19. Per informazioni, è possibile rivolgersi al numero 039 329541.

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Tesoro e Museo del Duomo di Monza, gioielli da scoprire

Il tesoro e Museo del Duomo di Monza sono uno scrigno di preziose reliquie, reperti storici e opere d’arte che raccontano la città, l’Italia e l’intero mondo occidentale. Chi visita Monza non può non farvi tappa. In questo articolo, una breve guida per scoprire cosa c’è da vedere nel Tesoro e nel Museo e per conoscere tutte le informazioni utili.

A chi la visita, Monza offre innumerevoli cose da fare e soprattutto da vedere: la Villa Reale con il suo magnifica Parco, le vie del centro storico con le loro bellezze a cielo aperto, l’Autodromo Nazionale Monza, simbolo di modernità. A rimeggiare su tutto questo, però, c’è lui: il Duomo, con annessi il suo Tesoro e il suo Museo. Questi ultimi, in particolare, custodiscono delle vere preziosità, che ogni turista dovrebbe vedere.

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Cosa vedere al Museo del Duomo

Il Tesoro e il Museo del Duomo, infatti, rappresentano una collezione di opere d’arte e reliquie unica al mondo. Pochi luoghi culturali possono vantare una tale concentrazione di rarità, oltretutto organizzate in maniera impeccabile, in modo da riuscire a raccontare chiaramente l’evoluzione storica non solo della città ma di tutta l’Italia e del mondo cristiano. E questo è possibile nonostante negli anni il Museo sia stato letteralmente saccheggiato, soprattutto durante il periodo napoleonico.

I reperti più antichi sono delle ampolline romane e palestinesi risalenti alla metà del VI secolo. Ai secoli successivi, invece, appartengono alcune veri “pezzi da novanta” come la Croce di Agilulfo, la Corona di Teodolinda, tutti i gioielli di epoca longobarda e carolingia. Del tesoro fa parte anche la celebre Corona Ferrea, che però è visibile all’interno del Duomo, in una teca ospitata nella Cappella Teodolinda.

Tra le sezioni in cui è suddiviso il Museo, spiccano per importanza la “Serpero”, dedicata al tesoro della basilica tardo medievale, oggi scomparsa, e la “Gaiani”, che ricostruisce invece la storia della chiesa dopo il 1300.

Cosa mangiare a Monza

Informazioni pratiche per chi vuole visitare il Museo e Tesoro del Duomo di Monza

È chiaro quindi, che visitare Monza e perdersi il Tesoro e Museo del Duomo è un vero peccato. È una tappa che proprio non può essere saltata. Di seguito, alcune informazioni pratiche per organizzare tutto in tranquillità.

Come arrivare

Il Museo e tesoro del Duomo di Monza è annesso alla chiesa e quindi collocato in pieno centro storico, precisamente in via Lambro 2. Questo lo rende facilmente raggiungibile a piedi, magari dopo essersi goduti una bella passeggiata per le vie principali della città.

Orari di apertura

Per la Cappella di Teodolinda e la Corona Ferrea sono previste visite guidate della durata di circa 30 minuti, con apertura nei seguenti giorni e orari:

  • Lunedì: chiuso
  • Martedì-sabato: 9.00-13.00 00-18.00
  • Domenica: 14.00- 18.00

Il Museo del Duomo, invece, osserva i seguenti giorni e orari di apertura:

  • Lunedì: chiuso
  • Martedì-domenica: 9.00-13.00 00-18.00

Per prenotare una visita, leggi qui

Tariffe e biglietti

Museo:

  • intero: € 8,00
  • ridotto: € 6,00*

Cappella di Teodolinda e Corona Ferrea (con guida):

  • tariffa unica: € 8,00
  • tariffa under 14: € 4,00

Museo + Cappella di Teodolinda + Corona Ferrea:

  • intero: € 14,00
  • ridotto: € 12,00

Per ulteriori offerte è possibile consultare direttamente la pagina dedicata sul sito ufficiale del Museo del Duomo.

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Contatti

Per informazioni e dettagli è possibile contattare il Museo del Duomo di Monza accedendo al sito internet oppure attraverso i suoi canali ufficiali:

Scopri il Tempio della Velocità con i tour guidati dell’Autodromo Nazionale Monza

 

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La Corona Ferrea della Regina Teodolinda, tra storia e leggenda

La Corona Ferrea, custodita nella Cappella Teodolinda, all’interno del Duomo di Monza, è uno dei simboli più rappresentativi della città. Secondo la tradizione, al suo interno è saldato uno dei chiodi con cui fu crocifisso Gesù. Per questo, la Corona Ferrea è una reliquia di fama mondiale, che per secoli è stata utilizzata per incoronare i Re d’Italia. Un gioiello che vive sospeso a metà tra storia e leggenda.

Ogni città ha i suoi simboli, pezzi di storia che ne rappresentano l’anima profonda. E tra i simboli di Monza, non si può non assegnare un posto di primo piano alla Corona Ferrea della Regina Teodolinda, uno dei pezzi più pregiati che costituiscono il Tesoro del Duomo cittadino. Una Corona il cui valore storico e culturale supera di gran lunga quello materiale, visto che ha attraversato da protagonista secoli di storia dell’Occidente, finendo sulla testa di sovrani del calibro di Carlo Magno e Napoleone. Ancora più forte, però, è il suo valore religioso. La Corona Ferrea, infatti, secondo la leggenda, custodisce nella sua struttura uno dei chiodi con cui venne crocifisso Gesù. Un innesto che è la vera ragione della sua popolarità e che la rende una reliquia per tutto il mondo cristiano. Per tutti questi motivi, la Corona di Teodolinda merita di essere conosciuta meglio.

Conosci il Duomo di Monza?

Come è fatta la Corona Ferrea di Monza?

Solida, preziosa, carica di personalità: è così che appare la Corona Ferrea. Un pregiato manufatto di antica oreficeria, un gioiello a tutti gli effetti, composto da sei piastre in oro (84%) misto ad argento (16%). Ciascuna piastra è divisa in due sezioni: una più grande, impreziosita da una gemma centrale, da rosette e petali in oro e smalti colorati negli angoli, e una più piccola, ornata con tre gemme. In particolare, le pietre presenti sono zaffiri (7), granati (7) e ametiste (4) a cui si aggiungono semplici pezzi di vetro colorato. L’ultimo elemento di rilievo della struttura che va sottolineato è il cerchio in argento che si trova all’interno (per lungo tempo si è pensato fosse in ferro): secondo la tradizione, infatti, è quello il chiodo proveniente direttamente dalla crocifissione di Gesù.

Dove si trova la Corona di ferro della Regina Teodolinda?

Oggi, la Corona Ferrea si trova all’interno del Duomo di Monza, custodita nella Cappella di Teodolinda, insieme alle spoglie dell’amata regina. Alla Corona è dedicato un intero altare, alto sette metri, realizzato nel 1985 su disegno di Luca Beltrami, sotto il regno di Umberto I. Un alloggio maestoso, che nasconde una teca e una cassaforte. Misure di sicurezza straordinarie per quello che viene definito come il gioiello più importante del mondo.

Tutto quello che c’è da vedere a Monza

Leggenda e mito della Corona Ferrea

Tale importanza della Corona Ferrea deriva direttamente dal suo essere considerata una reliquia religiosa. Al di là dell’importanza storica come manufatto di antica oreficeria, infatti, ciò che l’ha resa celebre è stato il suo utilizzo per l’incoronazione di numerosi sovrani occidentali. Utilizzo che trova le sue radici proprio nel carattere religioso della Corona. Ma cosa dice esattamente la tradizione in proposito? Secondo il culto cristiano, all’interno della Corona Ferrea è saldato uno dei chiodi della crocifissione di Gesù. Tale reliquia sarebbe stata rinvenuta nel 326 d.C. da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, durante un viaggio in Palestina finalizzato proprio a riportare alla luce la croce di Gesù, sepolta sul Golgota. In quell’occasione furono però rinvenuti due chiodi (secondo altre fonti, invece, furono quattro): uno venne saldato sull’elmo di Costantino, l’altro sul morso di un cavallo. Il chiodo inserito nell’elmo, due secoli dopo, fu donato da papa Gregorio I alla regina Teodolinda, che lo mise nella Corona Ferrea (l’altro chiodo, invece, è conservato nel Duomo di Milano). Da quel momento in poi, la Corona Ferrea acquistò un valore simboli altissimo per tutti i sovrani, collegandoli direttamente a Dio.

Chi si è fatto incoronare con la Corona Ferrea?

Per questa ragione, furono molti i regnanti che decisero di farsi incoronare con la Corona Ferrea, come Ottone III di Sassonia, Corrado di Lorena, Corrado I di Svevia, Federico I Barbarossa. Stabilirne il numero preciso, soprattutto per quelle avvenute nei secoli più lontani, è complicato e alcune attribuzioni sono storicamente discusse. Tra queste, vi è l’incoronazione di Carlo Magno. Nessun dubbio, invece, su quelle avvenute dopo il 1300, tra cui anche quella di Carlo V. Una delle incoronazioni più significative in cui questo tesoro fu protagonista, però, fu senza dubbio quella di Napoleone Bonaparte (avvenuta a Milano), che volle (e ottenne) per sé il titolo di Re d’Italia. Successivamente, anche durante il regno dei Savoia, la Corona Ferrea rimase simbolo dei sovrani italiani, tanto da finire nello stemma, ma non venne utilizzata nelle incoronazioni (perché la discendenza maschile della casa reale era oggetto di scomunica papale). In due occasioni, però, venne esposta al pubblico: durante i funerali di Vittorio Emanuele II e di Umberto I.

I riti del Sacro Chiodo di Monza

Con la fine della monarchia in Italia, la Corona Ferrea è tornata ad essere “solo” un reperto storico importantissimo e una reliquia tra le più famose. Le manifestazioni di culto popolare non si sono fermate, nonostante sia ormai accertata la non autenticità del chiodo sacro. Ancora oggi, la terza domenica di settembre, la Corona Ferrea viene tolta dalla sua fortezza, inserita su un alto reliquiario, in posizione verticale (per rendere ben visibile il chiodo) e portata in processone per il centro storico di Monza.

Leggi anche la storia dell’Autodromo di Monza

 

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Alla scoperta del centro storico di Monza, un gioiello imperdibile

Il centro storico di Monza conserva alcuni dei tesori artistici e culturali della città brianzola. In pochi chilometri quadrati, passeggiando lungo vie ben tenute, si attraversano secoli di storia, lasciandosi conquistare da monumenti simbolici come il Duomo, la Torre di Teodolinda, l’Arengario e le numerose chiese sparse ovunque. Il centro storico monzese, quindi, è senza dubbio tra le cose da vedere se si decide di visitare la zona.

Se hai in programma una visita a Monza, di uno o più giorni, sappi che devi mettere assolutamente in calendario una passeggiata per il centro storico. Infatti, è senza dubbio questo il modo migliore per conoscere la città brianzola, la sua storia, il suo patrimonio artistico e il suo bagaglio culturale. In particolare, ci sono alcuni punti del centro storico di Monza che non possono essere ignorati. Ecco un breve itinerario per non perdersi.

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Il complesso del Duomo

Questo percorso virtuale non può non partire dal cuore pulsante della città: il Duomo di Monza, con tutto ciò che custodisce. Infatti, all’interno della Basilica minore di San Giovanni Battista (questo il suo vero nome) si trovano alcuni dei pezzi più pregiati che Monza ha da offrire ai turisti: la meravigliosa Cappella Teodolinda, l’Albero della Vita di Arcimboldo, una ricca serie di affreschi prestigiosi, la Corona Ferrea e il Museo del Tesoro e Duomo di Monza.

Scopri cosa mangiare a Monza

Il palazzo dell’Arengario

A poco più di 100 metri a piedi da Duomo, sorge l’altro simbolo di Monza: il Palazzo dell’Arengario, cioè l’antico palazzo comunale. La sua importanza è confermata anche dalla sua posizione strategica, visto che è affacciato su piazza Roma, il centro nevralgico della città, da cui si diramano tutte le vie principali. Oggi, l’edificio è adibito a spazio espositivo, mentre le antiche collezioni che lo riempivano sono state trasferite nei vicini Musei Civici, ospitati nella Casa degli Umiliati.

I Musei Civici di Monza

La distanza tra l’Arengario e i Musei è davvero minima, meno di 300 metri, passando nuovamente in prossimità del Duomo. A conferma che passeggiare per Monza è molto agevole. L’edificio dove si trovano i musei era una vecchia casa di accoglienza per gli affiliati laici degli ordini religiosi. Oggi, i due piani della struttura accolgono sia reperti archeologici che dipinti dal XVI al XX secolo, oltre ad esposizioni temporanee.

La Torre Longobarda, la Torre di Teodolinda e la Torre Viscontea

Se uscendo dai Musei Civici ci si avvia verso il fiume Lambro, si ha la possibilità di ammirare due torri, anch’esse molto caratteristiche. Sono la Torre Longobarda, l’unica di quel periodo ancora intatta, e la Torre di Teodolinda, di epoca medievale. Sempre lungo il Lambro si trova anche l’ottocentesca Torre Viscontea, ma spostata più a Sud, a circa 500 metri dalle altre due.

Cosa fare a Monza

Il Ponte dei Leoni e i resti del Ponte d’Arena

Nei pressi della Torre di Teodolinda, è possibile anche ammirare il Ponte dei leoni, il più famoso tra quelli che scavalcano il fiume Lambro. Fu costruito a metà del 1800, con l’intento di esaltare l’Impero austriaco. Per fargli posto, venne demolito ciò che rimaneva del vecchio Ponte d’Arena, molto più grande ma già parzialmente distrutto da un’alluvione, i cui ultimi resti sono ancora visibili.

Le chiese e gli altri monumenti del centro storico di Monza

In chiusura e in ordine sparso, meritano di essere menzionati alcuni altri luoghi di interesse storico e artistico, come il monumento ai caduti che si trova in piazza Trento e Trieste. Discorso analogo per le numerose chiese sparse un po’ ovunque in città, come Santa Maria in Strada, San Maurizio (dove la leggenda narra che abbia preso i voti la monaca di Monza), Santa Maria al Carrobiolo e San Pietro Martire.

Vivi emozioni da pilota sulla pista dell’Autodromo Nazionale Monza


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Monza in bici, 4 itinerari da non perdere per scoprire la città e la Brianza

Una breve guida per scoprire dove andare in bici a Monza e in Brianza. Quattro itinerari di cicloturismo adatti a tutte le età e i livelli di allenamento. Un modo diverso, più lento e consapevole, per scoprire alcune delle bellezze monzesi: dall’Autodromo Nazionale al Parco, dal centro storico al fiume Lambro. Pedalando si impara e si scopre.

Monza e la Brianza sono luoghi ricchi di storia, cultura, arte e natura, che si prestano ad essere visitati in sella ad una bicicletta. Per questo motivo, in zona, il cicloturismo è una realtà sempre più presente. Una modalità di viaggio che vale la pena sperimentare almeno una volta nella vita, perché aiuta a gustare le cose con maggiore lentezza e profondità. Di possibili itinerari da percorrere in bici, a Monza e nei dintorni, ce ne sono numerosi; così come sono molti i servizi che vengono offerti ai turisti che amano pedalare, a cominciare dal noleggio biciclette pubbliche. Di seguito, 4 proposte per girare Monza e la Brianza in bici, adatte a tutte le età, le esigenze e i livelli di allenamento. Buona pedalata!

Pedalate e adrenalina: tour in bici sulla pista dell’Autodromo Nazionale Monza

Hai mai immaginato di poter calcare, in sella ad una bicicletta, la celebre pista dell’Autodromo Nazionale Monza? Sembra un sogno ma è la realtà. Il Tempio della Velocità, infatti, in alcuni giorni dell’anno, apre le sue porte ai ciclisti amatori e professionisti che desiderano fare un giro di pista sulle due ruote. Un’emozione unica, che porta gli appassionati delle bici a cimentarsi su un asfalto davvero speciale, carico di storia e di adrenalina.

Scopri di più sull’iniziativa Bici in pista

Immersi nella natura: scoprire in bicicletta il Parco di Monza

Il Parco di Monza, che fa parte, insieme alla Villa Reale, del complesso della Reggia, è un luogo dal fascino indiscutibile, che niente ha da invidiare alla più rinomata Versailles. Il parco recintato più grande d’Europa, infatti, ospita al suo interno una molteplicità di attrazioni turistiche, per adulti e bambini. E il modo migliore per conoscere e visitare il Parco di Monza è proprio la bicicletta, che può anche essere comodamente noleggiata sul posto.

Scopri di più sul Parco di Monza

Tra storia e arte: pedalando nel centro storico di Monza

Il centro storico di Monza è un elegante salotto, uno scrigno che custodisce perle di bellezza come il Duomo di Monza con il suo Museo dei Tesori, la Torre Teodolinda o le numerose e suggestive chiese. Il tutto è raccolto in un fazzoletto di pochi chilometri quadrati, pressoché pianeggiante. Una situazione ideale per sperimentarsi cicloturisti e visitare i monumenti e i luoghi di interesse spostandosi in bicicletta. Tra l’altro, pedalare mette fame e si avrà così una scusa per gustare le specialità della cucina brianzola.

Leggi anche: Cosa fare a Monza e Cosa vedere a Monza

L’anello del Lambro: conoscere il fiume in sella ad una bici

Non si può visitare Monza senza omaggiare il suo vero signore: il fiume Lambro. E la bicicletta è davvero il modo migliore per approcciare a questo incontro. Di itinerari cicloturistici che costeggiano il Lambro e permettono di conoscere anche altre aree della Brianza ce ne sono diversi. Quale scegliere? Tutto dipende dal proprio livello di allenamento e da quanto tempo si vuole spendere in bici. Uno dei più interessanti, però, è senza dubbio il giro ad anello che porta fino a Verano Brianza e ritorno (qui il tragitto dettagliato). Una vera pedalata nel cuore brianzolo.

Tutte le gare e gli eventi dell’Autodromo Nazionale Monza


Visitare Monza con i bambini, 3 consigli per divertirli (e divertirsi)

Cosa si può fare e cosa si può vedere a Monza con i bambini? La città brianzola è ricca di opportunità per far divertire i più piccoli e fargli scoprire cose nuove. Tre mete, però, sono davvero imperdibili quando si visita Monza con dei bambini: l’Autodromo Nazionale, la Villa Reale e i Musei Civici.

Monza e la Brianza sono mete turistiche perfette per le famiglie con bambini. Infatti, accanto alle bellezze artistiche e naturali, di cui il territorio è ricco, sono molte anche le attrazioni pensate per i più piccoli. In realtà, già una semplice passeggiata per il centro storico monzese o una visita al Duomo e al suo Tesoro sono attività che incuriosiscono e divertono i bambini, così come gli adulti. Però, se si vuole andare a colpo sicuro e lasciarli a bocca aperta, nel proprio itinerario di viaggio vanno sicuramente inserite questi tre luoghi: l’Autodromo Nazionale Monza, la Villa Reale e il suo Parco, i Musei Civici.

Autodromo Nazionale Monza, velocità formato famiglia

A Monza, l’Autodromo è una sorta di istituzione cittadina, un simbolo conosciuto in tutto il mondo come il Tempio della Velocità. Ogni anno, migliaia di persone lo visitano o prendono parte alle numerose manifestazioni sportive che ospita, tra cui il Gran Premio d’Italia di Formula 1. Un luogo magico che sui bambini esercita un fascino davvero particolare, grazie alla sua bellezza e all’indiscutibile capacità attrattiva delle auto e dei campioni che lo attraversano. Ciò che più conta, però, è che l’Autodromo è davvero un’attrazione turistica formato famiglia, che può essere vissuta anche da chi non è appassionato di motori. Le possibilità di divertimento, infatti, sono molteplici: dalle pedalate in bicicletta ai tour guidati che portano grandi e piccoli alla scoperta di tutti i segreti della struttura.

Scopri la storia dell’Autodromo Nazionale Monza

Parco di Monza, divertimento assicurato per bambini di ogni età

Se c’è un luogo a Monza davvero a dimensione di bambini, questo è probabilmente il Parco annesso alla Villa Reale. Si tratta di un’area verde pressoché unica nel suo genere, il parco recintato più grande d’Europa, capace di far invidia alla più blasonata Reggia di Versailles. Visitare la Villa e i suoi Giardini è sicuramente una delle prime cose da fare quando si passa per Monza; anche i più piccoli ne rimarranno affascinati. Ciò che davvero fa impazzire di gioia i bambini, però, è la libertà e il divertimento che possono assaporare scorrazzando per il magnifico parco, saltando da un’attrazione all’altra: sentieri immersi nel verde (come quello degli gnomi o quello delle streghe), parco avventura, il giro sul trenino e molto altro.

Scopri di più sul Parco di Monza e sulla Villa Reale

Musei Civici

I Musei Civici sono un altro piccolo gioiello di Monza, meno noti di altri monumenti cittadini ma ugualmente significativi. Si trovano in pieno centro storico e offrono un ricco catalogo di mostre permanenti ed esposizioni temporanee, che incontrano i gusti di grandi e piccoli. Allo stesso tempo, però, la proposta dei Musei Civici di Monza è ricca di iniziative dedicate ai bambini, con laboratori creativi per tutte le età. Per trovare la più adatta, è sufficiente consultare il sito ufficiale.

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Cosa vedere in Brianza (oltre a Monza): 5 consigli per non perdersi

Ci sono molte cose da fare e da vedere in Brianza, cuore della Lombardia. Oltre a Monza, infatti, la zona custodisce un patrimonio storico, artistico e naturalistico di inestimabile valore. Dall’Adda ai laghi briantei, da Montevecchio a Seregno, passando per luoghi di pregio indiscusso come il palazzo Arese Borromeo. In questo articolo, una breve guida per turisti della Brianza da non perdere.

L’Italia è costellata di luoghi ricchi di storia, di arte e di bellezze paesaggistiche. Alcuni sono molto noti e raccontati ovunque. Altri, invece, conquistano raramente la ribalta, ma non sono meno suggestivi. La Brianza è tra questi ultimi, anche se un numero sempre crescente di turisti la sceglie come meta di viaggi brevi o vacanze più lunghe. Questa storica zona della Lombardia, infatti, offre a chi la visita una pluralità di cose da fare e da vedere. Itinerari adatti a tutte le esigenze e ai diversi gusti, che permettono di scoprire un territorio dalla lunga e gloriosa storia. Monza è senza dubbio l’attrazione principale della Brianza, ma intorno alla storica città ci sono molti altri luoghi imperdibili. La lista che segue ne elenca cinque, senza la pretesa di essere esaustiva. A Monza, invece, sono dedicati degli articoli a parte, vista la sua importanza:

L’Adda, il traghetto Leonardo e l’ecomuseo

Il fiume Adda è uno dei simboli della Brianza e non si può visitare questa zona senza dedicargli un po’ di tempo, anche perché offre moltissimi spunti. Ad esempio, all’interno del Parco dell’Adda Nord si trova l’Ecomuseo Adda di Leonardo, articolato in 18 tappe lungo il corso del fiume, con lo scopo di valorizzarne le risorse naturalistiche e incoraggiare lo sviluppo sostenibile. Una delle principali attrazioni dell’Ecomuseo è il traghetto Leonardo, che collega le due sponde del corso d’acqua, quella lecchese e quella bergamasca. Cosa ha di speciale? È un traghetto senza motore, che cammina sfruttando solamente la forza delle correnti. Per chi ama le attività all’aria aperta, poi, l’Adda offre una fantastica pista ciclopedonale.

I laghi briantei

Sempre rimanendo in tema di attrazioni naturalistiche, meritano di essere menzionati i laghi briantei, cioè quelli che si trovano nell’alta Brianza, tra Lecco e Como, a pochissima distanza da Monza. Si tratta di una serie di cinque piccoli laghi di origine glaciale (Alserio, Pusiano, Montorfano, Segrino e Annone) immersi in una vegetazione rigogliosa e circondati da paesaggi affascinanti. Un’area ideale per un tranquillo picnic o per un’escursione in mountain bike.

Montevecchia

Montevecchia è un piccolo ma prezioso borgo che si trova arroccato sulle colline della Brianza nord-orientale. Un piccolo gioiello che custodisce numerosi monumenti di pregio, come il santuario della Beata Vergine del Carmelo o la Villa Albertoni Agnese. Inoltre, il paese è al centro di un bellissimo paesaggio collinare, che può ospitare lunghe e salutari passeggiate. Infine, meritano di essere omaggiate anche le bontà enogastronomiche, come il Pincianèl, un vino rosso a denominazione IGT.

Seregno

Altro comune brianzolo da inserire necessariamente nel proprio itinerario di viaggio è Seregno. Si tratta di una cittadina molto più grande e popolosa di Montevecchia, ma il cui centro storico custodisce un sapore unico e antico. Tra i monumenti di maggior spessore ci sono sicuramente la Basilica Collegiata di San Giuseppe, la Torre del Barbarossa, il Santuario di Santa Valeria e l’Abbazia di San Benedetto.

Palazzo e Giardino Arese Borromeo

Cesano Maderno, comune della provincia di Monza e Brianza, custodisce il Palazzo Arese Borromeo, con il suo suggestivo giardino. Un luogo incantevole, in cui si incontrano arte, storia e cultura. Dietro la facciata austera, l’edificio nasconde un’incredibile ricchezza di stanze affrescate. Allo stesso modo, lo spazio esterno, molto curato, è popolato da statue e fontane. La struttura originaria del palazzo è della seconda metà del 1600, ma è poi stata trasformata e arricchita nel corso dei secoli.

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Cosa mangiare a Monza: consigli per un turismo del gusto

Di piatti tipici da mangiare a Monza ce ne sono molti, dal risotto con la celebre salsiccia luganega alla cassoeula, dal panmoijaa al pane di San Gerardo. Tutte espressioni delle caratteristiche principali della cucina brianzola: sapore e semplicità.

Le vacanze in Italia sono anche delle occasioni per tour enogastronomici nei piatti tipici che ogni zona custodisce gelosamente. Monza non fa eccezione a questa regola. Regalarsi alcuni giorni nella città lombarda, quindi, significa anche poter assaggiare la cucina brianzola, fatta di ingredienti semplici e sapori genuini. Che si scelga di pranzare in una spartana trattoria o di cenare in un elegante ristorante, bisogna tenere a mente l’elenco dei piatti monzesi che vale la pena di provare almeno una volta. Ecco una breve guida per scoprire cosa mangiare di tipico a Monza.

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Il re dei piatti tipici di Monza: il risotto con la luganega

Partiamo dal vero dominatore della scena, il piatto tipico di Monza per eccellenza: il risotto con la luganega (detto anche risotto alla monzese). È davvero il re della città, servito praticamente in ogni locale. Di ricette di questo particolare risotto ne esistono diverse, ognuna con la sua piccola variante. I due ingredienti principali, però, non cambiano e sono la salsiccia luganega (o luganica) e lo zafferano. Il risultato è un piatto dal sapore nitido ma delicato, che ha sempre molto successo tra i turisti. D’altra parte, la luganega è il simbolo per eccellenza della cucina di Monza, ed è davvero un prodotto tipico molto gustoso. Ciò che la differenzia da una normale salsiccia è sicuramente la forma, più sottile e allungata. A renderla tanto famosa, però, è la sua composizione. Oltre alla carne di maiale, infatti, la luganega contiene un alto quantitativo di formaggio grana ed è insaporita con brodo di carne e marsala. Inoltre, in alcune varianti, vengono utilizzati anche ingredienti aggiuntivi, come il peperoncino, il finocchietto selvatico o l’anice.

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Le specialità della cucina della Brianza: dalla cassoeula alla panmoijaa

L’elenco dei piatti tipici di Monza, però, non finisce certo con il risotto alla luganega. Ci sono molte altre specialità della cucina della Brianza che meritano di essere assaggiate. È il caso della cassoeula, pietanza tipicamente invernale perché molto sostanziosa. La base della ricetta, infatti, è costituita dalla verza e dalle parti meno nobili del maiale, come la cotenna, il muso, le zampe, la testa e le costine. Inoltre, viene solitamente servita con la polenta. Il nome cassoeula deriverebbe dalla pentola larga in cui si mettono a bollire gli ingredienti, mentre le sue origini, che si perdono tra storia e leggenda, sarebbero spagnole.

Il maiale è al centro anche di un altro piatto tipico della tradizione contadina brianzola, cioè la rusticiada. Si tratta di uno stufato di carne suina, insaporito da un soffritto di lardo e cipolle. Anche in questo caso, viene lo stufato generalmente servito insieme alla polenta. Infine, agli appassionati di carne (e derivati), Monza offre altre due possibilità: l’ossobuco e la trippa.

Per chi ama le minestre, invece, risultano imperdibili sia la panmoijaa e il minestrone brianzolo. La prima è un saporita zuppa con lardo e pancetta tritati, nella cui preparazione vengono utilizzati anche cipolla, aglio e prezzemolo. Si consuma accompagnata da un caratteristico pane giallo, fatto con un mix di farina bianca, farina di granoturco e segale. Il minestrone brianzolo, invece, è molto ricco, perché contiene, come ingredienti principali, riso, lardo, verza, fagioli e patate.

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I dolci tipici di Monza

Un articolo che parla di cosa mangiare a Monza, però, non può limitarsi a snocciolare le pietanze salate. Ci sono anche dei dolci tipici che meritano di essere assaggiati da chi si trova a passare in Brianza. In particolare, si tratta della torta paesana e del pane e dei biscotti di San Gerardo. La torta paesana, fin dal nome, è un dolce che racconta molto delle tradizioni monzesi e del suo substrato contadino. Questo dolce, infatti, conosciuto anche come torta del michelasc, ha come ingrediente base il pane raffermo, che viene fatto ammollare nel latte. Questo impasto base viene poi insaporito in vari modi; la variante più diffusa è quella che utilizza il cioccolato, ma si possono aggiungere anche pinoli, frutta candita e uvetta.

Il pane di San Gerardo, invece, prende il nome dal compatrono di Monza, San Gerardo dei Tintori. È un pane dolce fatto con zucchero, miele, frutta, uva sultanina, mandorle e castagne candite. Al contrario, l’impasto dei biscotti omonimi è molto più semplice, perché si tratta di dolci secchi fatti senza uova.

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