Gite fuori porta da Monza, 5 mete da non perdere a meno di un’ora di auto
Organizzare indimenticabili gite fuori porta a partire da Monza è semplice, perché il capoluogo brianzolo si trova nel cuore di un territorio estremamente ricco di risorse naturali, storia, arte, cultura. Partendo da Monza, con meno di un’ora di macchina o avvalendosi di mezzi di trasporto alternativi, è possibile raggiungere luoghi meravigliosi, come il Lago di Como, Bergamo Alta, Crespi d’Adda, il Parco Regionale dell’Adda Nord e la Valle del Curone.
Una delle migliori risorse di Monza è senza dubbio la varietà della sua offerta turistica. La città brianzola offre un ampio ventaglio di scelte adatte a tutti i gusti e a tutte le formule di vacanza. La si può raggiungere per una visita mordi e fuggi, fermarsi per un weekend oppure per un periodo più lungo. Inoltre, è perfetta per coppie che amano godersi l’arte e la cultura ma anche per appassionati della natura o per famiglie con bambini. Inoltre, partendo da Monza, si possono raggiungere con estrema facilità località perfette per delle gite fuori porta. Di seguito, ne trovi raccolte 5 davvero imperdibili, tutte a meno di un’ora di macchina e raggiungibili anche in treno o autobus.
Lecco e il Lago di Como
Una tappa che davvero tutti dovrebbero includere in un programma di vacanza a Monza è la visita alla cittadina di Lecco e al suo “ramo del Lago di Como”. La distanza da Monza è davvero minima, poco più di mezz’ora in macchina, e può essere colmata anche con un comodo treno che collega direttamente i due centri. Un’occasione perfetta per immergersi in un equilibrato connubio di cultura e natura. Lecco, infatti, si presenta ricca di storia e di arte ma è anche posizionata strategicamente per consentire salutari escursioni in montagna, magari sulle pendici del Resegone. E poi c’è il lago, che offre opportunità di relax, passeggiate e gite in battello.
Montevecchia e la Valle del Curone
Ideale per gli amanti della natura è anche il borgo di Montevecchia, arroccato su una collina, con una vista impareggiabile sulla Brianza e sui suoi vigneti. Raggiungibile in macchina in circa 35 minuti, il paese, insieme alla circostante Valle del Curone, fa parte di un prezioso Parco Regionale, ambita meta per escursionisti, sia a piedi che in bicicletta. E siccome gli sforzi dei camminatori e dei ciclisti devono essere ripagati, la zona è anche ricca di proposte enogastronomiche, grazie ai suoi numerosi agriturismi e alle sue pregiate cantine.
Sei a Monza? Visita l’Autodromo Nazionale Monza
Bergamo Alta
Da un patrimonio naturalistico inestimabile ad uno artistico e culturale altrettanto importante: Bergamo Alta, che si trova a soli 45 minuti di auto da Monza (o 50 minuti con treno diretto). È la parte medievale di Bergamo, cinta da mura maestose, iscritta nel Patrimonio UNESCO dell’Umanità. Al suo interno, si nasconde un labirinto di strade in ciottoli, che si aprono in piazze incantevoli su cui affacciano imponenti edifici storici come la Basilica di Santa Maria Maggiore e la Cappella Colleoni.
Crespi d'Adda
Anche Crespi d’Adda fa parte dei luoghi che l’UNESCO considera Patrimonio dell’umanità. La sua storia e la sua anima, però, sono molto diverse da Bergamo Alta. Si tratta, infatti, di un villaggio operaio ottocentesco perfettamente conservato. Passeggiando tra le sue strade, si possono ammirare le caratteristiche case in stile liberty, le scuole e la chiesa, tutti progettati per i lavoratori della filanda locale. Il villaggio operaio di Crespi d’’Adda si trova a soli 40 minuti di auto da Monza e può anche essere raggiunto prendendo il treno per Trezzo sull’Adda e poi un pullman.
Parco Regionale dell’Adda Nord
Rimanendo in zona Adda, un’altra meta perfetta per una gita fuori porta, soprattutto se si ama la natura, è il Parco Regionale dell’Adda Nord. Posto a soli 30 minuti da Monza, questo parco si estende lungo il fiume Adda, offrendo una varietà di percorsi per escursioni a piedi e in bicicletta. I visitatori possono esplorare affascinanti sentieri che si snodano tra boschi, prati e panorami mozzafiato, nonché scoprire antiche ville e siti storici, come il Castello di Trezzo e la Centralina Idroelettrica di Robbiate. Il parco è anche un importante habitat per diverse specie di flora e fauna, rendendolo ideale per gli amanti del birdwatching.
Leggi anche l’articolo dedicato alla cucina di Monza e della Brianza
Formula 1 2024, risultati e classifiche del Campionato del mondo più lungo della storia
Il Campionato Mondiale di Formula 1 2024 è ufficialmente partito. In questo articolo, il calendario completo delle gare con tutti i vincitori e le classifiche piloti e costruttori sempre aggiornate.
Il Campionato del Mondo di Formula 1 2024 sarà il più lungo della storia. Il calendario delle manifestazioni, infatti, conterà ben 24 gran premi, con inizio il 2 marzo in Bahrain e conclusione l’8 dicembre ad Abu Dhabi. Già il Campionato 2023 avrebbe dovuto toccare questa quota record ma la cancellazione del GP della Cina e l’annullamento causa alluvione di quello dell’Emilia-Romagna avevano ridotto a 22 le gare in programma. Per il 2024, però, si torna a salire, perché entrambi i circuiti rientrano in ballo. Ecco tutti gli appuntamenti.
Il calendario ufficiale del Mondiale di Formula 1 2024 e i vincitori di ogni Gran Premio
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Gran Premio del Bahrain – Sakhir - 02 marzo - Verstappen su Red Bull
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Gran Premio dell'Arabia Saudita – Jeddah - 09 marzo - Verstappen su Red Bull
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Gran Premio d'Australia – Melbourne - 24 marzo - Sainz su Ferrari
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Gran Premio del Giappone – Suzuka - 07 aprile - Verstappen su Red Bull
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Gran Premio della Cina – Shanghai - 21 aprile - Verstappen su Red Bull
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Gran Premio di Miami – Miami - 05 maggio - Norris su McLaren
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Gran Premio dell’Emilia-Romagna – Imola - 19 maggio - Verstappen su Red Bull
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Gran Premio di Monaco – Monaco - 26 maggio - Leclerc su Ferrari
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Gran Premio del Canada – Montreal - 09 giugno - Verstappen su Red Bull
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Gran Premio di Spagna – Barcellona - 23 giugno - Verstappen su Red Bull
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Gran Premio d'Austria – Spielberg - 30 giugno - Russel su Mercedes
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Gran Premio di Gran Bretagna – Silverstone - 07 luglio - Hamilton su Mercedes
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Gran Premio d'Ungheria – Budapest - 21 luglio - Piastri su McLaren
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Gran Premio del Belgio – Spa - 28 luglio - Hamilton su Mercedes
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Gran Premio d'Olanda – Zandvoort - 25 agosto - Norris su McLaren
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Gran Premio d'Italia – Monza - 01 settembre - Leclerc su Ferrari
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Gran Premio d'Azerbaijan – Baku - 15 settembre - Piastri su McLaren
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Gran Premio di Singapore – Singapore - 22 settembre - Norris su McLaren
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Gran Premio degli Stati Uniti – Austin - 20 ottobre
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Gran Premio del Messico – Città del Messico - 27 ottobre
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Gran Premio del Brasile – San Paolo - 03 novembre
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Gran Premio di Las Vegas – Las Vegas - 23 novembre
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Gran Premio del Qatar – Losail - 01 dicembre
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Gran Premio di Abu Dhabi – Yas Marina - 08 dicembre
Classifica piloti
- Verstappen M. - Red Bull - 331 punti
- Norris L. - McLaren - 279 punti
- Leclerc C. - Ferrari - 245 punti
- Piastri O. - McLaren - 237 punti
- Sainz C. - Ferrari - 190 punti
- Hamilton L. - Mercedes - 174 punti
- Russell G. - Mercedes - 155 punti
- Perez S. - Red Bull - 144 punti
- Alonso F. - Aston Martin - 62 punti
- Stroll L. - Aston Martin - 24 punti
- Hulkenberg N. - Haas - 24 punti
- Tsunoda Y. - Rb - 22 punti
- Albon A. - Williams - 12 punti
- Ricciardo D. - Rb - 12 punti
- Gasly P. - Alpine - 8 punti
- Bearman O. - 7 punti
- Magnussen K. - Haas - 6 punti
- Ocon E. - Alpine - 5 punti
- Colapinto F. - Williams - 4 punti
- Zhou G. - Stake F1 Team Kick Sauber - 0 punti
- Bottas V. - Stake F1 Team Kick Sauber - 0 punti
- Sargeant L. - Williams - 0 punti
Classifica costruttori
- McLaren - 516 punti
- Red Bull - 475 punti
- Ferrari - 441 punti
- Mercedes - 329 punti
- Aston Martin - 86 punti
- Rb - 34 punti
- Haas - 31 punti
- Williams - 16 punti
- Alpine - 13 punti
- Stake F1 Team Kick Sauber - 0 punti
I piloti del Campionato del Mondo di Formula 1 2024
Anche sul versante piloti, il Mondiale 2024 fa segnare un record mai visto, con la conferma in blocco, da parte di tutte le scuderie, degli atleti scesi in pista nel 2023.
Haas
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Kevin Magnussen – confermato
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Nico Hulkenberg – confermato
Red Bull
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Max Verstappen – confermato
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Sergio Perez – confermato
Aston Martin
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Fernando Alonso – confermato
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Lance Stroll – confermato
McLaren
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Oscar Piastri – confermato
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Lando Norris – confermato
AlphaTauri
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Daniel Ricciardo – confermato
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Yuki Tsunoda – confermato
Williams
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Sargeant
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Alexander Albon – confermato
Ferrari
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Charles Leclerc – confermato
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Carlos Sainz – confermato
Mercedes
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Lewis Hamilton – confermato
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George Russell – confermato
Alpine
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Pierre Gasly – confermato
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Esteban Ocon – confermato
Sauber
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Valtteri Bottas – confermato
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Zhou Guanyu – confermato
Lavorare nell’automotive: 7 professioni per amanti dei motori
Dal classico ingegnere meccanico al futuristico ethical hacker. Sono tante le possibilità professionali che l’automotive offre a chi ama i motori e vorrebbe lavorare in questo settore. Scopriamole insieme.
Per chi ha la passione dei motori, lavorare nel mondo dell’automotive è un sogno. Ed è un sogno che può regalare grandi soddisfazioni, sia professionali che economiche. Quello automobilistico, infatti, è un comparto ad altissimo tasso di innovazione, sempre all’avanguardia per quanto riguarda la ricerca in tecnologie, materiali e soluzioni ingegneristiche. Per questo motivo, è anche un settore che necessita di professionisti altamente qualificati, capaci di tenere il passo con un mondo che corre veloce, in tutti i sensi. Ma quali sono i lavori più richiesti, interessanti o curiosi dell’industria automotive? Eccone una piccola selezione: 7 possibilità di carriera per chi ama le auto.
Ingegnere Meccanico. È l’anima umana che si nasconde dietro ogni macchina, il professionista immancabile in ogni azienda di automotive. Nel settore automobilistico, infatti, l'ingegnere meccanico progetta e sviluppa i componenti meccanici del veicolo, come motore, trasmissione e sospensioni, ottimizzando prestazioni, efficienza e sicurezza. Si occupa anche di analisi strutturali, scegliendo i materiali migliori, e partecipa alla prototipazione e ai test per verificare la resistenza e l'affidabilità del veicolo.
Ingegnere elettrico e software engineer. Altre due figure ingegneristiche di grande importanza nel mondo dei motori, destinate ad un futuro sempre più da protagoniste. Con lo sviluppo di veicoli elettrici e a guida autonoma, infatti, questi professionisti sono sempre più centrali per l’implementazione di batterie, sistemi di infotainment e tecnologie di guida assistita. In questo senso, una variante ancora più specializzata è quella dell’ingegnere per veicoli autonomi, che lavora allo sviluppo dei software e dei sensori necessari per la guida autonoma.
Tecnico di Manutenzione. Anche in questo caso, si tratta di una figura professionale che esiste da sempre nel mondo delle auto: uno specialista nella diagnosi e nella riparazione di problemi nei veicoli, con una forte attenzione alle nuove tecnologie. L’innovazione che da anni attraversa l’automotive, però, ha portato anche all’emergere di un profilo più specializzato: il Tecnico di Manutenzione di Veicoli Elettrici. Un ruolo caratterizzato dalle competenze legate alle batterie, ai motori elettrici e ai sistemi di ricarica.
Designer di Auto. Conoscenze tecniche ed estro creativo si fondono nell’attività del designer di auto, che lavora sull'aspetto estetico e funzionale dei veicoli, combinando stile e aerodinamica. Questo professionista si occupa sia del design esterno (carrozzeria, linee) che di quello interno (abitacolo, plancia), puntando a rendere l'auto attraente, comoda e in linea con i requisiti tecnici e di sicurezza.
Esperto in Mobilità Sostenibile. Le preoccupazioni per la sostenibilità ambientale hanno ormai assunto una centralità indiscutibile nello sviluppo di tutto il settore automobilistico e soprattutto nell’ambito della progettazione di nuovi modelli e soluzioni. Una spinta che ha portato anche alla nascita di nuovi lavori, come l’esperto in mobilità sostenibile, che si occupa di sviluppare soluzioni per ridurre l'impatto ambientale, integrando tecnologie come l'elettrico e l'idrogeno.
Specialista in Sistemi di Connettività. Un altro fronte in fermento è quello legato all’innovazione tecnologica, che genera continuamente la necessità di nuovi professionisti, con competenze sempre più verticali. Lo specialista in sistemi di connettività, ad esempio, è colui che lavora allo sviluppo delle tecnologie che permettono alle auto di connettersi tra loro (V2V) e con le infrastrutture (V2I). È alle sue mani che è affidata la sfida per la realizzazione di macchine senza guidatore.
Ethical Hacker Automotive. Altro esempio di figura nata sull’onda dell’innovazione tecnologica. L’etichal hacker automotive è il professionista che si occupa di testare la sicurezza informatica dei sistemi delle auto connesse, prevenendo attacchi hacker. Un ruolo cruciale in un mondo sempre più dominato da software e connessioni.
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Breve viaggio alla scoperta delle origini e della storia di Monza
Monza, cuore della Brianza, ha una storia lunga e prestigiosa, che merita di essere conosciuta. Perché la città si chiama così? Quando e da chi è stata fondata? Quali sono i suoi simboli più rappresentativi? Quali le tappe di sviluppo che l’hanno caratterizzata? Ecco tutte le risposte.
Ricostruire in modo ampio ed esauriente la storia di una città antica e ricca come Monza è una fatica che richiede uno sforzo enciclopedico, eccessivo per il breve spazio di un articolo. Quello che è possibile fare, però, è tracciare un profilo del passato di questa meravigliosa città, catturandone in pochi scatti i tratti essenziali. A partire dal nome, dalle origini e dai suoi simboli più significativi.
Perché Monza si chiama così?
Se ci si avventura alla ricerca delle origini del nome Monza, ci si imbatte ben presto in una commistione di ricostruzione storica e racconto leggendario. Secondo la tradizione, infatti, il nome della città brianzola avrebbe radici magiche, se non addirittura divine. La leggenda narra che, durante una battuta di caccia, la regina Teodolinda si addormentò lungo il fiume Lambro e sognò una colomba che pronunciava la parola modo. In risposta, la regina avrebbe detto etiam, che significa così sia. L'unione delle due parole, modo e etiam, avrebbe dato origine al nome Modoetia, che poi si è evoluto in Monza. Molto diversa, invece, è la ricostruzione storica di queste radici. Quando i Romani stabilirono un insediamento nella regione di Monza, dopo aver sconfitto gli Insubri, la zona era chiamata Modicia. Il nome si è poi trasformato nel tempo attraverso vari cambiamenti linguistici e culturali fino a diventare l'attuale Monza.
Vuoi visitare Monza? Scopri cosa vedere in città
Come è nata Monza e chi l’ha fondata?
La fondazione di Monza, quindi, risale all'epoca romana, quando, come anticipato, l'area era abitata da tribù galliche conosciute come Insubri. I Romani conquistarono questa regione nel III secolo a.C. e stabilirono un insediamento che divenne un importante snodo commerciale grazie alla sua posizione strategica vicino al fiume Lambro. Tuttavia, Monza acquisì un'importanza notevole durante il periodo longobardo, quando divenne una residenza reale. La regina Teodolinda, figura chiave nella storia della città, fece costruire un palazzo reale e una cappella dedicata a San Giovanni Battista, oggi parte dell'attuale Duomo di Monza. La città divenne un centro religioso e politico di rilievo durante il regno dei Longobardi.
Leggi la guida al Duomo di Monza
Qual è il simbolo di Monza?
L’importanza della Regina Teodolinda nella storia cittadina è evidenziata anche da quello che è considerato il simbolo principale di Monza: la Corona Ferrea, custodita nel Duomo di Monza. Questa corona, risalente all'epoca longobarda, è uno dei più importanti manufatti storici e religiosi d'Italia, utilizzata per secoli per l'incoronazione dei re della penisola. Al suo interno, infatti, è custodito quello che per i cattolici è uno dei chiodi con cui venne crocifisso Gesù. Il chiodo fu donato da papa Gregorio I proprio alla Regina Teodolinda. Oggi, la Corona Ferrea è conservata nella Cappella di Teodolinda, all'interno del Duomo, un luogo di grande significato storico e spirituale per la città.
Un altro simbolo significativo di Monza è il Palazzo dell'Arengario, situato nel cuore del centro storico. Questo antico palazzo comunale, costruito nel XIII secolo, rappresenta l'importanza storica e politica della città durante il Medioevo. L'Arengario è oggi utilizzato come spazio espositivo e culturale.
Inoltre, lo stemma ufficiale di Monza include elementi simbolici come la luna crescente rossa e il sole bianco, che riflettono rispettivamente il potere imperiale e papale, secondo l'interpretazione medievale del XIV secolo dello storico Bonincontro Morigia.
Le tappe principali della storia di Monza, dopo romani e longobardi
La storia di Monza è un affascinante viaggio attraverso le epoche. Ogni epoca ha lasciato un'impronta indelebile, rendendo la città un luogo di grande interesse storico e culturale. Della fase romana e longobarda, che segnarono i suoi albori, è già stato detto. Ma la storia della città ha conosciuto molti altri momenti di gloria. Durante il Rinascimento, Monza passò sotto il dominio della potente famiglia Visconti. Questo periodo vide la costruzione di numerosi edifici e monumenti, contribuendo al fiorire dell'arte e dell'architettura. La città prosperò, divenendo un centro di cultura e commercio. Nei secoli successivi, Monza fu invece dominata dagli Sforza, poi degli spagnoli e infine degli austriaci. Durante il Risorgimento, la città ebbe un ruolo attivo nei moti per l'unificazione italiana. Con l'Unità d'Italia nel 1861, invece, iniziò un periodo di sviluppo industriale e urbanistico. Infine, il XX secolo portò grandi cambiamenti a Monza. Durante le due guerre mondiali, la città affrontò distruzioni ma riuscì a ricostruirsi rapidamente nel dopoguerra. Uno degli eventi più significativi di questo secolo fu la costruzione dell'Autodromo Nazionale Monza nel 1922. Questo circuito è oggi famoso in tutto il mondo, e ospita il Gran Premio d'Italia di Formula 1.
Leggi la storia dell’Autodromo Nazionale Monza
L'evoluzione dell'aerodinamica in Formula 1: un viaggio attraverso il tempo
L’aerodinamica svolge un ruolo centrale in Formula 1, contribuendo a rendere più competitive le monoposto che sfrecciano in pista. Per questo motivo, le scuderie investono molto nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni aerodinamiche. Uno sforzo che ha profondamente mutato il volto delle auto da gare, a partire dagli anni ’50 fino ad oggi. E lo farà ancora in futuro.
Nel mondo della Formula 1 (e del motorsport in generale) la velocità e le prestazioni sono sovrane. Non a caso, uno degli aspetti cruciali per determinare il successo di una monoposto in pista è la sua aerodinamica. Nel corso dei decenni, l'evoluzione del design aerodinamico è stata una pietra angolare dei progressi tecnologici nell’automobilismo, trasformando il modo in cui le auto sono costruite e come le gare sono vinte. Ripercorrere le tappe di questo sviluppo significa avventurarsi in un viaggio costantemente proiettato verso il futuro, in cui le potenzialità della ricerca e della tecnica vengo portate ai massimi livelli.
Cos'è l'aerodinamica? Una spiegazione semplice
Prima, però, meglio partire indagando il significato più preciso di aerodinamica, in modo da comprendere meglio di cosa si sta parlando. L'aerodinamica è una branca della meccanica che studia il comportamento dell'aria quando interagisce con oggetti in movimento, come le auto da corsa. In termini semplici, questo studio si concentra su due aspetti principali:
- resistenza aerodinamica (Drag), è la forza che si oppone al movimento dell'auto attraverso l'aria;
- deportanza (Downforce), è la forza che spinge l'auto verso il basso, aumentandone l'aderenza al suolo.
L'Importanza dell'aerodinamica in Formula 1
Già semplicemente leggendo questa definizione essenziale, ci si rende conto di come in Formula 1, l'aerodinamica sia cruciale, perché in grado di influire direttamente sulla velocità, la maneggevolezza e la sicurezza delle auto. Da una parte, infatti, la riduzione della resistenza aerodinamica consente alle auto di raggiungere velocità più elevate sui rettilinei. Dall’altra, invece, l'aumento della deportanza migliora l'aderenza nelle curve, permettendo ai piloti di correre di più senza perdere il controllo. Questo equilibrio tra riduzione della resistenza e aumento della deportanza è essenziale per ottimizzare le prestazioni complessive dell'auto. Un obiettivo a cui gli ingegneri lavorano utilizzando simulazioni al computer e test in galleria del vento e intervenendo su ogni parte del veicolo, dalle ali anteriori e posteriori al fondo della vettura, fino alle paratie laterali. Anche innovazioni aerodinamiche apparentemente minime, infatti, possono fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta in un campionato competitivo come quello della Formula 1.
Leggi anche l’approfondimento sul ruolo degli pneumatici in Formula 1
L’evoluzione dell’aerodinamica in Formula 1
Ed è proprio avanzando un passo alla volta che, nel giro di circa 70 anni, le monoposto di Formula 1 hanno visto stravolgere il proprio assetto aerodinamico, collezionando record su record in pista. Ecco un rapido excursus di questa evoluzione perennemente puntata verso il futuro.
Gli anni ’50 e ‘60: tutto sembra semplice. Negli anni '50 e '60, l'aerodinamica delle auto di Formula 1 era relativamente semplice. Le auto erano progettate principalmente per essere leggere e potenti, con poca attenzione all'aerodinamica sofisticata. Tuttavia, la consapevolezza dell'importanza della gestione del flusso d'aria iniziava già a crescere.
Gli anni '70: l'era degli effetti suolo. Il cambiamento significativo iniziò già negli anni '70 e riguardò soprattutto il design, con l'introduzione dell’effetto suolo. Lotus, con il suo modello Lotus 78 del 1977, fu pioniera in questa tecnologia, creando un'area a bassa pressione sotto l'auto che la spingeva verso l’asfalto, aumentando l'aderenza e la stabilità. Questa tecnologia raggiunse il suo apice con la Lotus 79, che dominò la stagione del 1978 vincendo sette delle sedici gare. L’effetto suolo, visti i progressi in termini di velocità che permise di fare, fu ritenuto responsabile di alcuni gravi incidenti agli inizi degli anni ’80 e quindi bandito nel 1983 (fino al 2022, quando fu reintrodotto).
Gli anni '80: motori turbo e sospensioni attive. Negli anni '80, a cambiare ancora radicalmente la Formula 1 fu l'introduzione dei motori turbo, più piccoli ma capaci di produrre fino a 1500 cavalli di potenza, permettendo alle auto di raggiungere velocità superiori ai 320 km/h. Parallelamente, Lotus introdusse la sospensione attiva, che permetteva di regolare la sospensione in tempo reale, migliorando notevolmente le prestazioni dell'auto.
Gli anni '90: raffinamento e restrizioni. Dopo i balzi in avanti fatti nei due decenni precedenti, gli anni '90 si caratterizzarono come un periodo di raffinamento tecnologico e introduzione di varie restrizioni per ridurre i costi e aumentare la competizione. L'aerodinamica delle auto fu ulteriormente affinata con l'inserimento di ali anteriori e posteriori più complesse, migliorando il bilanciamento tra resistenza all'aria e carico aerodinamico.
Il 2000: la fibra di carbonio e gli ibridi. All'inizio del nuovo millennio, la fibra di carbonio divenne il materiale principale per la costruzione dei telai delle auto di Formula 1, offrendo maggiore resistenza e leggerezza. Nel 2009, furono introdotti i primi sistemi ibridi, che combinavano un motore a combustione interna con un motore elettrico, migliorando l'efficienza del carburante e permettendo il recupero di energia durante la frenata.
Gli anni 2010: aerodinamica avanzata e sicurezza. Durante gli anni 2010, l'aerodinamica avanzata divenne una priorità, con l'introduzione del sistema di riduzione della resistenza (DRS) nel 2011 e del dispositivo di sicurezza Halo nel 2018, che proteggeva la testa dei piloti dai detriti volanti.
Notizie e curiosità sul mondo della Formula 1
Nel futuro della Formula 1 ci sono sostenibilità e aerodinamica attiva
Guardando al futuro, la Formula 1 si sta orientando verso una maggiore sostenibilità e l'ulteriore implementazione di tecnologie aerodinamiche attive per migliorare ancora le prestazioni delle vetture. Questi cambiamenti sono destinati non solo a ridurre l'impronta di carbonio dell’automobilismo, ma anche a rivoluzionare il modo in cui vengono concepite le competizioni.
Per quanto riguarda le iniziative legate alla sostenibilità ambientale, tra le più importanti c'è l'introduzione di propulsori ibridi, che combinano motori a combustione interna con motori elettrici, per migliorare l'efficienza del carburante e ridurre le emissioni. L'obiettivo a lungo termine della F1 è di diventare carbon neutral entro il 2030, attraverso l'uso di carburanti sostenibili e il miglioramento dell'efficienza energetica dei veicoli.
Parallelamente, l'aerodinamica attiva, già utilizzata sulle monoposto, rappresenta una frontiera in continuo sviluppo. Questa tecnologia consente la regolazione in tempo reale di componenti aerodinamici come ali e flap per ottimizzare le prestazioni in diverse condizioni di gara. Ad esempio, il DRS (Drag Reduction System) permette di ridurre la resistenza aerodinamica sui rettilinei, aumentando la velocità massima e migliorando le possibilità di sorpasso. In futuro, si prevede l'implementazione di sistemi ancora più avanzati, come ali e diffusori regolabili automaticamente in base ai dati raccolti in tempo reale dai sensori dell'auto. Questi sistemi possono adattarsi alle diverse condizioni della pista, migliorando la stabilità in curva e la velocità sui rettilinei. Tali innovazioni non solo aumentano le prestazioni delle vetture, ma contribuiscono anche a una maggiore efficienza energetica.
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Dove va in vacanza un appassionato di motori? Ecco 5 mete imperdibili
Ci sono luoghi, nel mondo, che un amante delle auto deve necessariamente vedere: musei tematici, circuiti straordinari, festival adrenalinici. In questo articolo, una selezione di 5 mete turistiche a tema motori che potrebbero diventare la destinazione della tua prossima estate.
Una passione, soprattutto quando è profonda e sincera, tende a invadere ogni spazio, ogni istante, ogni pensiero. Chi ama le auto e i motori in maniera viscerale, lo sa: dedicherebbe ogni momento della propria vita a questo radicato interesse. Anche le vacanze. E perché non farlo? Ci sono posti bellissimi da visitare, in tutto il mondo, che offrono esperienze uniche a chi ama auto e moto. È assolutamente possibile, quindi, unire il piacere di una vacanza rilassante all’emozione che suscita seguire una passione. Ecco 5 mete davvero imperdibili per chi ama il mondo dei motori, dall’Italia fino agli Stati Uniti. Le valigie sono pronte?
Modena e dintorni, nel paradiso della Ferrari (h2)
Partiamo dall’Italia e dalla scuderia che la rappresenta in tutto il mondo: la Ferrari. La culla del cavallino rampante, come tutti sanno, è Modena, una città ricca di storia, cultura e passione per i motori. E proprio a Modena e dintorni sono ospitate due tappe obbligate per chi ama l’automobilismo, soprattutto quello made in Italy. Si tratta del Museo Enzo Ferrari, che si trova proprio nel capoluogo emiliano, e del Museo Ferrari, che ha sede nella vicinissima (e famosissima) Maranello.
Il Museo Enzo Ferrari celebra la vita e l'eredità del leggendario fondatore della Ferrari. Al suo interno è possibile ammirare una meravigliosa collezione di auto storiche, visitare mostre interattive e lasciarsi ispirare dalle innovazioni tecniche e stilistiche che hanno reso Ferrari un'icona mondiale.
Il Museo Ferrari di Maranello, invece, ripercorre la storia del marchio, con una vasta collezione di auto storiche, trofei e cimeli. Inoltre, c'è la possibilità di visitare la fabbrica e la pista di Fiorano.
Musei automobilistici a parte, però, Modena è una città che offre davvero molto ai turisti e quindi merita di essere conosciuta. A partire da una cucina tradizionale davvero eccellente e da un centro storico meraviglioso, dichiarato patrimonio dell'umanità dall’UNESCO.
Leggi l’approfondimento sull’evoluzione della Formula 1
Alla scoperta di Monza e del suo Tempio della Velocità
L’Italia dell’automobilismo, però, ha anche un secondo cuore geografico, ed è Monza, patria della velocità grazie alla presenza dell’Autodromo Nazionale Monza, sede del Gran Premio d’Italia di Formula 1. Chi ama la Formula 1 non può non passare di qui, per assistere ad una gara emozionante, per visitare il circuito o per regalarsi l’adrenalina di una driver experience in pista.
E dopo essersi lasciati conquistare dalle emozioni del Tempio della Velocità, è possibile godersi le bellezze di Monza e del suo circondario. Il capoluogo brianzolo è un concentrato di storia, natura, arte ed enogastronomia, che insiste in un territorio altrettanto ricco. La Brianza, infatti, con i suoi paesaggi collinari e le eleganti ville storiche, offre un'esperienza che unisce cultura e relax. Inoltre, da Monza è molto facile raggiungere la vicinissima Milano e lo splendido Lago di Como, tra i più belli d’Italia.
Leggi di più su cosa c’è da vedere a Monza
Il Goodwood Festival of Speed, il McLaren Technology Center e il Sud del Regno Unito
Per la terza meta consigliata bisogna spostarsi nel Regno Unito e precisamente al Goodwood Circuit, dove si tiene ogni anno il Goodwood Festival of Speed, che celebra la velocità e l'innovazione con una straordinaria esposizione di auto da corsa storiche e moderne. Quattro giorni di immersione nel mondo dei motori, con gare emozionanti, esibizioni di auto iconiche ed eventi interattivi.
Ed è anche un’ottima occasione per conoscere il Sud dell’Inghilterra. A pochi chilometri dalla pista, infatti, c’è Portsmouth, una città ricca di storia marittima, in cui è possibile esplorare il porto storico, visitare il celebre HMS Victory e scoprire il Mary Rose Museum. Merita una tappa anche Brighton, vivace centro balneare, noto per il suo molo iconico e l'architettura Regency. E se il pieno di velocità fatta a Goodwood non è sufficiente, ci si può sempre allungare fin a Woking, nel Surrey, per visitare il McLaren Technology Center (accessibile su prenotazione), per sbirciare dietro le quinte della produzione di alcune delle auto da corsa più avanzate al mondo.
Test driver, un lavoro per appassionati di automobilismo
Benvenuti a Stoccarda, dove Porsche e Mercedes si sfidano a colpi di cimeli
Rimanendo in Europa, ma rientrando nel continente, merita una menzione la città tedesca di Stoccarda, dove chi ama le auto può trovare i musei di due marchi inossidabili, come Porsche e Mercedes – Benz. Il Museo Porsche è caratterizzato da una straordinaria collezione di auto sportive, prototipi e modelli storici che raccontano la leggendaria epopea del marchio. Le mostre interattive e gli eventi speciali rendono il Museo Porsche una tappa imperdibile per ogni appassionato di motori.
Altrettanto affascinante è il Museo Mercedes-Benz, un vero tempio dell'ingegneria automobilistica, con oltre 160 veicoli esposti, dalle prime automobili ai moderni bolidi da corsa, in un percorso che illustra l'evoluzione dell'automobile e le innovazioni della scuderia tedesca.
E poi c’è Stoccarda, che offre una vasta gamma di attrazioni culturali e naturali, tra cui il Castello di Ludwigsburg, uno dei più grandi e meglio conservati castelli barocchi della Germania, e il centro città, con la sua architettura moderna e i suoi accoglienti caffè.
Realizza il sogno di guidare in pista
Un volo oltreoceano per visitare il Peterson Automotive Museum di Los Angeles
In una lista di luoghi di vacanza consigliati per chi ama i motori, però, non può mancare Los Angeles, con il suo Petersen Automotive Museum. Situato nel cuore della città, il museo ospita una delle collezioni di auto più ampie e prestigiose al mondo, con veicoli storici, classici e contemporanei. Il tutto, impreziosito da mostre interattive che raccontano la storia dell'automobile, il design e la cultura automobilistica. Il museo si rivela anche un’ottima scusa per visitare una delle città più amate e chiacchierate del mondo, dinamica e ricca di attrazioni. Impossibile passare di qua e non regalarsi un po’ di tempo per alcune tappe imperdibili: la Walk of Fame di Hollywood, il TCL Chinese Theatre, l'Osservatorio Griffith con la sua vista mozzafiato sulla città, gli Universal Studios, le spiagge di Santa Monica, la Third Street Promenade e il Getty Center.
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Alberto Ascari in tre domande (più una): vita e carriera del pilota italiano più vincente di sempre
Alberto Ascari ha scritto la storia dell’automobilismo, in Italia e nel mondo. Unico pilota italiano ad aver conquistato il titolo iridato (per ben due volte), ha contribuito all’affermazione della Ferrari nel mondo delle quattro ruote. Morto tragicamente a Monza, ancora oggi è ricordato nell’Autodromo con una variante a lui intitolata.
Alberto Ascari, nato a Milano il 13 luglio 1918 e morto a Monza il 26 maggio del 1955, è una delle figure più emblematiche e talentuose nella storia della Formula 1. Figlio del famoso pilota Antonio Ascari, anche lui sportivo di grande calibro negli anni '20, Alberto è cresciuto con la passione per le corse nel sangue. La sua carriera in Formula 1 è stata segnata da successi straordinari, dall’eterna rivalità con Juan Manuel Fangio, ma anche da una tragica e precoce fine. Attraverso il suo stile di guida unico e le sue notevoli prestazioni, però, Ascari ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del motorsport. Il suo è quindi un mito che merita di essere conosciuto e tramandato a generazioni di appassionati. Ecco, in quattro domande, tutto quello che non si può non sapere su di lui.
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Quali auto ha guidato Alberto Ascari?
Alberto Ascari inizia la sua carriera automobilistica in Formula 1 con la Ferrari, nel 1950, contribuendo a costruire la reputazione internazionale del Cavallino. Il legame tra Ascari e la scuderia di Maranello dura quattro anni e si conclude dopo la vittoria di ben due titoli mondiali. Nel 1954, il talentuoso Alberto decide di sposare una vera scommessa e passa sotto le insegne della Lancia (con una brevissima parentesi di due Gran Premi in Maserati).
Quanti Mondiali di Formula 1 ha vinto Ascari?
Come già anticipato, Alberto Ascari si è fregiato di ben due titoli mondiali, nel 1952 e nel 1953, entrambi al volante della Ferrari. Durante le sue 5 stagioni ai vertici dell’automobilismo mondiale ha disputato 33 Gran Premi, collezionando 13 vittorie e 17 podi, per un totale di 140 punti. Le pole position sono state invece 14 e i giri veloci 12. Ancora oggi, Ascari è considerato uno dei piloti più forti di sempre ed è l’unico italiano ad essere stato incoronato Campione del Mondo di Formula 1.
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Dove e come è morto Alberto Ascari?
Come accade troppo spesso, però, nella vita di Ascari il talento va a braccetto con la sfortuna. Il pilota milanese, infatti, sfrecciando al volante dei suoi bolidi, non incontra davanti a sé solo successi ma anche una tragica e precoce morte. L’incidente fatale si verifica il 26 maggio 1955 sulla pista dell’Autodromo Nazionale Monza, dove si trova per provare una Ferrari 750 Sport. Proprio durante l’ultimo giro, all’altezza della Curva del Platano (o Curva del Vialone) la monoposto esce di pista e si ribalta, schiacciando il pilota al suo interno. La morte avviene sul colpo. In quel momento, Alberto Ascari ha la stessa età che aveva suo padre Antonio, anche lui pilota, quando morì a seguito di un’incidente sul circuito parigini di Montlhery. Una tragica beffa del destino.
La Variante Ascari del circuito di Monza
Già nel 1955, la curva in cui Ascari ha perso la vita viene ribattezzata in suo onore “Variante Ascari”. Questa sezione del tracciato del Tempio della Velocità è nota per i suoi cambi rapidi di direzione, che testano l'abilità e il coraggio dei piloti. La Variante è da sempre uno dei punti più rapidi della pista. Nel 1972, per rallentarne la velocità e diminuirne la pericolosità, la curva viene anticipata da una chicane, che poi diventa definitivamente una variante nel 1974. Le automobili arrivano alla variante Ascari sulle ali di un’accelerazione che inizia fin dalla seconda curva di Lesmo, toccando i 330 km/h. A questo punto, si trovano ad affrontare una successione di tre curve ad ampio raggio (sinistra-destra-sinistra), scendendo fino a 200 km/h, per poi immettersi in un rettilineo.
Tutti i dettagli sul circuito di Monza
Estate a Monza, attività e appuntamenti da non perdere
L’estate a Monza è ricca di opportunità: eventi, cultura, arte, natura e gite fuori porta alla scoperta della Brianza e dei vicini laghi lombardi. Ecco alcuni consigli dedicati a tutti coloro che stanno organizzando la propria vacanza a Monza, da soli, in coppia o con la famiglia.
Con il suo carico di storia, natura, arte e tradizioni enogastronomiche, Monza è una città perfetta per trascorrere qualche giorno di vacanza in totale relax, visitando monumenti unici, godendo di panorami affascinanti e gustando del buon cibo. Se stai organizzando una vacanza a Monza per la prossima estate, qui puoi trovare degli utili consigli su attività ed eventi da mettere in agenda. La capitale della Brianza ti aspetta ed è pronta a stupirti!
Vivi la città e i suoi eventi
Il primo consiglio non può che riguardare il cuore pulsante di Monza, cioè il suo centro storico. Raccolto e ben organizzato, il centro città custodisce alcuni veri capolavori di storia e bellezza. Primo tra tutti, il Duomo di Monza, con il suo Museo, dove è possibile visitare il celebre Tesoro, di cui fa parte anche la Corona Ferrea, per secoli simbolo del potere dei Re d’Italia. A pochi passi dal Duomo ci sono altri due luoghi turistici importanti: il Palazzo dell’Arengario, vecchia sede del comune e oggi spazio espositivo, e i Musei Civici. Meritano poi uno sguardo anche le numerose torri che puntellano la città, come la Torre Longobarda, la Torre Teodolinda e la Torre Viscontea, ma anche il Ponte dei Leoni. Al di là delle sue bellezze artistiche, però, Monza ha molto da offrire anche in termini di divertimento e piacere, visti i numerosi locali che la popolano e le ricche vie dello shopping. Inoltre, durante l’estate, il centro città è animato da numerosi eventi (tutti reperibili sul sito del Comune), tra cui spiccano il Monza Live Sound Festival, la rassegna di Cinema sotto le Stelle e Nonsoloclown, raduno di artisti di strada. Appuntamenti che si vanno ad aggiungere alle feste più tradizionali, spesso di matrice religiosa, come quelle dedicate a San Giovanni Battista e a San Gerardo, i due patroni cittadini.
Respira bellezza e natura nella Villa Reale e nel Parco di Monza
Un’altra attrazione imperdibile, in cui si fondono arte e natura, è rappresentata dal binomio formato dalla Villa Reale e dal Parco di Monza. La Villa (o Reggia) è un capolavoro di arte neoclassica, con giardini rigogliosi ideali per una passeggiata rilassante. Per bellezza ed imponenza, ha davvero poco da invidiare alle più note regge di Versailles e di Caserta. Dello stesso complesso della Villa Reale fa parte anche il Parco di Monza, un polmone verde di 700 ettari, uno tra i più grandi parchi recintati d’Europa (tre volte più grande di quello di Versailles). Al suo interno, sono custoditi ben 3 mulini, 11 cascine, 1 fagianaia, 1 padiglione, 1 serraglio e 2 istallazioni artistiche. Il suo vero punto di forza, però, sono i numerosi sentieri che lo attraversano, che si possono percorrere passeggiando, facendo jogging o pedalando. Davvero un luogo magico, per adulti e bambini, che in estate regala il meglio di sé, oltre che un rifugio contro il caldo.
Scopri l’Autodromo Nazionale Monza e le emozioni del Gran Premio d’Italia di Formula 1
Al suo interno, il Parco di Monza ospita un’altra celebre attrazione cittadina, che ha reso il capoluogo brianzolo famoso in tutto il mondo: l’Autodromo Nazionale Monza, sede del Gran Premio d’Italia di Formula 1. Impossibile programmare una vacanza a Monza senza inserire in agenda un passaggio nel Tempio della Velocità, che offre la possibilità di visite guidate e, per gli appassionati di auto e alta velocità, anche di adrenaliniche esperienze in pista. Per gli amanti del motorsport, poi, l’estate è il periodo perfetto per organizzare un viaggio a Monza. È in questo periodo, infatti, che tradizionalmente si svolge il GP di Formula 1. L’edizione 2024 è in programma dal 30 agosto al 1° settembre. Un’emozione davvero unica.
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Esplora la Brianza e le sue Ville
Un’altra caratteristica che rende Monza meta perfetta per viaggi di ogni tipologia è la sua posizione strategica. La città, infatti, si trova nel cuore di un territorio davvero meraviglioso, che offre moltissimi spunti turistici. In caso di soggiorni un po’ più lunghi, quindi, si può pensare di allargare il proprio sguardo e avventurarsi tra le colline della Brianza, magari alla ricerca di un ristoro nel verde o per visitare una delle numerose e bellissime Ville di delizia, tipiche della zona. Si tratta di eleganti ville che un tempo costituivano la residenza estiva delle famiglie nobili e che oggi sono un’apprezzata meta turistica. Spesso circondate da lussuosi giardini, permettono di ammirare opere architettoniche e artistiche di inestimabile valore.
Cosa vedere e cosa fare in Brianza
Regalati una gita al Lago
Un altro diversivo che può essere inserito nella propria vacanza a Monza è una gita al lago, visto che sono facilmente raggiungibili sia il Lago di Como che il Lago di Lecco (in realtà due ramificazioni dello stesso specchio d’acqua). Due paesaggi lacustri che, con le rispettive pittoresche cittadine, rappresentano un perfetto rifugio estivo, per chi desidera relax e clima mite. Ma sono mete ideali anche per chi ama il movimento, soprattutto sport acquatici e trekking.
Leggi tutte le nostre guide dedicate a Monza:
- Cosa vedere a Monza
- Cosa fare a Monza
- Cosa fare a Monza la sera
- Cosa mangiare a Monza
- Monza per bambini
- Monza in bici
- Il Giro di Monza in 60 giorni
- Monza in un giorno
- Monza in un weekend
Viaggi on the road in Europa: 6 itinerari imperdibili per chi ama le vacanze in auto
Dall’Italia al Portogallo, dalla Germania all’Islanda, passando per la Romania. Ecco 5 itinerari di sicuro fascino perfetti per una vacanza on the road, da fare da soli, in coppia o con tutta la famiglia al seguito. La bellezza e la ricchezza dell’Europa si condensano alla perfezione in questa selezione di strade che sanno come accontentare esigenze e gusti differenti. Il vecchio continente si conferma una miniera d’oro da scoprire.
C’è chi considera guidare una mera necessità e chi ne fa una vera ragione di vita, tanto da non volersi staccare dal volante neanche durante le vacanze. Per questo motivo, i viaggi on the road rappresentano la soluzione perfetta per i veri appassionati di motori, per tutti coloro che non si stancano mai di macinare chilometri. Ed è proprio a loro che l’Europa offre una pluralità di occasioni per scoprirne la bellezza e la ricchezza, sotto tutti i punti di vista, dalla natura all’arte, dall’architettura all’enogastronomia. Ecco 5 itinerari davvero imperdibili per chi vuole scoprire l’Europa con una vacanza on the road, da solo, in coppia o con tutta la famiglia al seguito.
Leggi di più sui corsi di guida sicura
La Grande strada delle Dolomiti (Italia)
Conosciuta per i suoi paesaggi spettacolari, la Grande Strada delle Dolomiti (ufficialmente denominata SS48) è un itinerario che si snoda attraverso il cuore delle Alpi Orientali italiane e che fu progettato alla fine del 1800. Lunga circa 145 chilometri, la Grande Strada delle Dolomiti collega Bolzano (Trentino-Alto Adige) a Cortina d'Ampezzo (Veneto) e offre viste incredibili su alcuni dei più celebri massicci montuosi, come il gruppo del Sella e la Marmolada. La strada è punteggiata di pittoreschi villaggi alpini, dove è possibile sostare per gustare piatti tipici della cucina locale, come i canederli o lo strudel di mele. Oltre alle tappe culinarie, poi, la SS48 offre innumerevoli possibilità per escursioni a piedi o in bicicletta nei mesi più caldi e sci e snowboard durante l'inverno.
La Ring Road (Islanda)
La Ring Road, come rivela chiaramente il suo stesso nome, è una strada circolare che si snoda lungo tutto il perimetro dell’Islanda, per un totale di circa 1300 chilometri. A chi la percorre offre un'esperienza di viaggio unica, perfetta soprattutto per chi desidera immergersi nelle meraviglie naturali islandesi, che non hanno davvero rivali. Tappa dopo tappa, si scopre un’isola incantevole e dai mille volti: si attraversano paesaggi che variano dai campi di lava nera ai ghiacciai imponenti, passando per cascate spettacolari come Skógafoss e Seljalandsfoss. Un autentico paradiso per gli amanti della fotografia e della natura selvaggia. La Ring Road, però, è anche un ottimo modo per scoprire la cultura islandese, perché dà l’opportunità di sostare nei piccoli villaggi di pescatori e di assaggiare specialità locali come l'aringa affumicata o lo skyr.
Scopri anche gli itinerari più belli per viaggi on the road in Italia
Costa Atlantica (Portogallo)
Dalla vibrante Porto alla storica Lisbona, il percorso lungo la Costa Atlantica del Portogallo è un mix affascinante di bellezze naturali e città culturalmente ricche. Questa strada costiera è ideale anche per chi desidera esplorare le numerose spiagge da surfisti, le scogliere imponenti e i paesaggi marittimi che definiscono il litorale portoghese. Oltre al paesaggio, poi, si può godere dell'ospitalità portoghese e degustare il famoso vino di Porto o i Pastel de nata.
La Strada Romantica (Germania)
Veniamo ora ad un itinerario che è impossibile non menzionare in un articolo che passa in rassegna i migliori viaggi on the road dell’Europa. Si tratta della Strada Romantica, uno dei percorsi più famosi della Germania, che si estende per circa 350 chilometri, da Würzburg a Füssen. Questa strada storica offre la possibilità di un vero viaggio nel tempo, con fermate in città medievali, castelli (come Neuschwanstein) e antiche chiese. La regione, inoltre, è anche nota per la sua cucina tradizionale bavarese, fatta di birra, wurstel o schnitzel. Se si ha la possibilità di spostarsi anche in un periodo diverso da quello estivo, è bene tenere a mente che la Strada Romantica è particolarmente suggestiva in autunno, quando i paesaggi si tingono di colori caldi.
Strada panoramica Transfăgărășan (Romania)
Chiudiamo questa carrellata di viaggi on the road con un vero gioiello: la Strada Transfăgărășan, che con i suoi 90 chilometri si sviluppa tortuosa sulla catena montuosa dei Carpazi. È considerata una delle strade più spettacolari al mondo, per gli scorci e le esperienze di viaggio che offre. Ma è anche molto complicata da percorrere, con i suoi stretti tornanti, che si alternano a lunghi viadotti e chilometriche gallerie. Inoltre, il paesaggio che attraversa è talmente aspro da consentirne l’apertura solo quattro mesi l’anno, da luglio a ottobre. Per il resto del tempo, il passaggio è interdetto a causa dell’impossibilità di eliminare la neve, che vi cade copiosa. Per chi ama l’avventura è una tappa irrinunciabile.
Ecco come guidare bene sulla neve
Guida alle gomme in Formula 1: tipologie, caratteristiche e regolamento
Le gomme ricoprono un ruolo chiave nelle gare di Formula 1, rivelandosi spesso un vero e proprio ago della bilancia. Per questo motivo è importante capirne il funzionamento: tipologia, colori, mescole ma soprattutto le regole per il loro utilizzo e cambio in pista.
Basta ascoltare pochi minuti della cronaca in diretta di un Gran Premio di Formula 1 per rendersi conto del ruolo fondamentale che giocano gli pneumatici nel corso di una gara. Indovinare le gomme giuste, infatti, può davvero fare la differenza tra la riuscita o meno di una sfida. Talento del pilota e potenza della macchina nulla possono quando sull’asfalto le ruote non hanno presa o non riescono ad esprimere tutto il loro potenziale a causa di pneumatici sbagliati. Per questo motivo, sia il montaggio che il cambio delle gomme durante un gran premio (ed anche nelle prove) sono sottoposti a regole rigide che hanno lo scopo di complicare la vita alle scuderie per rendere più avvincenti i duelli. In questo articolo, proviamo a far chiarezza sull’argomento, per rendere più comprensibili alcune scelte che avvengono durante i gran premi.
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Tipologie di pneumatici da Formula 1: mescola e colore
Le prime nozioni da sapere sono quelle relative alle diverse tipologie di pneumatici che possono essere montati su una monoposto. Da qualche anno, tutte le gomme presenti nel circuito di Formula 1 sono realizzate da Pirelli, leader mondiale del settore. Il colosso, che ha radici e sede in Italia, produce per le scuderie impegnate nel Campionato Mondiale otto differenti tipi di pneumatici da gara, contraddistinti da altrettante sigle alfanumeriche e da variazioni di colore che servono a distingue le mescole:
- C0: è la gomma più dura (corrispondente alla C1 prodotta fino al 2023), ideata per sopportare le sollecitazioni dei circuiti più impegnativi per i pneumatici, grazie alla sua massima resistenza al calore e alle forze esterne;
- C1: ha un livello di durezza intermedio tra la vecchia C1 (oggi C0) e la C2 ed è stata progettata proprio per ridurre il divario tra i due pneumatici più duri a disposizione delle scuderie;
- C2: rientra sempre nel novero delle gomme dure, ma risulta più versatile delle precedenti, quindi adattabile anche a piste veloci, calde e particolarmente abrasive;
- C3: è la mescola più duttile, sintesi perfetta tra pneumatici hard e soft, si rivela ideale per i circuiti con asfalto soggetto a sbalzi di temperatura e per adottare strategie di tipo conservativo;
- C4: gomma soft che garantisce le massime prestazioni su piste poco abrasive ma dove serve raggiungere rapidamente ottime prestazioni, come nel caso dei tracciati stretti o ricchi di curve;
- C5: è la cosiddetta supersoft, utilizzata nei circuiti poco usuranti, dove si ricerca l’aderenza perfetta;
- Cinturato green (verde): una gomma intermedia da bagnato, per piste non troppo bagnate o che si stanno asciugando;
- Cinturato blu (blu): è invece la gomma da bagnato estremo, quindi capace di evacuare grandi masse di acqua molto rapidamente, garantendo la massima aderenza all’asfalto anche in situazioni limite.
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Altre Caratteristiche delle gomme da F1: dimensione e pressione
Per quanto riguarda le dimensioni, tutti gli pneumatici prodotti da Pirelli per la Formula 1 sono da 18 pollici, come previsto dal regolamento inaugurato nel 2022, con cui gli organizzatori del Campionato Mondiale hanno scelto di abbandonare le gomme da 13 pollici. Inoltre, ogni anno Pirelli fornisce specifiche indicazioni sulla pressione di gonfiaggio consigliata perché ritenuta ideale. Per il 2024, il valore è pari a:
- 19 PSI per le ruote posteriori e 22 PSI per le ruote anteriori, nel caso di gomme da asciutto;
- 5 PSI per le ruote posteriori e 20.5 PSI per le ruote anteriori, nel caso di gomme intermedie;
- 5 PSI per le ruote posteriori e 17.5 PSI per le ruote anteriori, nel caso di gomme da bagnato (full wet).
Il regolamento di Formula 1 su uso e cambio degli pneumatici
Il regolamento FIA per l'uso degli pneumatici in Formula 1 è stringente e mira a garantire equità e sicurezza nelle competizioni. All’inizio della settimana che porta al Gran Premio, Pirelli comunica quali sono le tre tipologie di gomme slick (quelle contrassegnate dalla lettera C) che ha scelto per quella gara (in totale, infatti, le slick sono di sei tipi, come visto nel primo paragrafo). In totale, alle scuderie vengono forniti 13 set di pneumatici slick da utilizzare nell’intero weekend di pista: 8 morbidi, 3 medi e 2 duri. A questi si aggiungono poi i set da bagnato: 4 intermedi e 3 full wet. Dopo ogni sessione di prove libere, 2 set di gomme slick vengono riconsegnate (uno viene poi restituito alle macchine che accedono alla Q3). In questo modo, le auto arrivano alle qualifiche con 7 set (oltre a quelli da bagnato). In gara, invece, vige l’obbligo di utilizzare almeno due mescole diverse. Una prescrizione che impone di effettuare almeno un pit stop ma che decade in caso di pista bagnata. Sono leggermente diverse, invece, le regole per le gare sprint che prevedono l’uso obbligatorio di un set di gomme soft nelle qualifiche mentre non ci sono vincoli per il giorno della competizione.
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