Alberto Ascari in tre domande (più una): vita e carriera del pilota italiano più vincente di sempre

Alberto Ascari ha scritto la storia dell’automobilismo, in Italia e nel mondo. Unico pilota italiano ad aver conquistato il titolo iridato (per ben due volte), ha contribuito all’affermazione della Ferrari nel mondo delle quattro ruote. Morto tragicamente a Monza, ancora oggi è ricordato nell’Autodromo con una variante a lui intitolata.

Alberto Ascari, nato a Milano il 13 luglio 1918 e morto a Monza il 26 maggio del 1955, è una delle figure più emblematiche e talentuose nella storia della Formula 1. Figlio del famoso pilota Antonio Ascari, anche lui sportivo di grande calibro negli anni '20, Alberto è cresciuto con la passione per le corse nel sangue. La sua carriera in Formula 1 è stata segnata da successi straordinari, dall’eterna rivalità con Juan Manuel Fangio, ma anche da una tragica e precoce fine. Attraverso il suo stile di guida unico e le sue notevoli prestazioni, però, Ascari ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del motorsport. Il suo è quindi un mito che merita di essere conosciuto e tramandato a generazioni di appassionati. Ecco, in quattro domande, tutto quello che non si può non sapere su di lui.

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Quali auto ha guidato Alberto Ascari?

Alberto Ascari inizia la sua carriera automobilistica in Formula 1 con la Ferrari, nel 1950, contribuendo a costruire la reputazione internazionale del Cavallino. Il legame tra Ascari e la scuderia di Maranello dura quattro anni e si conclude dopo la vittoria di ben due titoli mondiali. Nel 1954, il talentuoso Alberto decide di sposare una vera scommessa e passa sotto le insegne della Lancia (con una brevissima parentesi di due Gran Premi in Maserati).

Quanti Mondiali di Formula 1 ha vinto Ascari?

Come già anticipato, Alberto Ascari si è fregiato di ben due titoli mondiali, nel 1952 e nel 1953, entrambi al volante della Ferrari. Durante le sue 5 stagioni ai vertici dell’automobilismo mondiale ha disputato 33 Gran Premi, collezionando 13 vittorie e 17 podi, per un totale di 140 punti. Le pole position sono state invece 14 e i giri veloci 12. Ancora oggi, Ascari è considerato uno dei piloti più forti di sempre ed è l’unico italiano ad essere stato incoronato Campione del Mondo di Formula 1.

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Dove e come è morto Alberto Ascari?

Come accade troppo spesso, però, nella vita di Ascari il talento va a braccetto con la sfortuna. Il pilota milanese, infatti, sfrecciando al volante dei suoi bolidi, non incontra davanti a sé solo successi ma anche una tragica e precoce morte. L’incidente fatale si verifica il 26 maggio 1955 sulla pista dell’Autodromo Nazionale Monza, dove si trova per provare una Ferrari 750 Sport. Proprio durante l’ultimo giro, all’altezza della Curva del Platano (o Curva del Vialone) la monoposto esce di pista e si ribalta, schiacciando il pilota al suo interno. La morte avviene sul colpo. In quel momento, Alberto Ascari ha la stessa età che aveva suo padre Antonio, anche lui pilota, quando morì a seguito di un’incidente sul circuito parigini di Montlhery. Una tragica beffa del destino.

La Variante Ascari del circuito di Monza

Già nel 1955, la curva in cui Ascari ha perso la vita viene ribattezzata in suo onore “Variante Ascari”. Questa sezione del tracciato del Tempio della Velocità è nota per i suoi cambi rapidi di direzione, che testano l'abilità e il coraggio dei piloti. La Variante è da sempre uno dei punti più rapidi della pista. Nel 1972, per rallentarne la velocità e diminuirne la pericolosità, la curva viene anticipata da una chicane, che poi diventa definitivamente una variante nel 1974. Le automobili arrivano alla variante Ascari sulle ali di un’accelerazione che inizia fin dalla seconda curva di Lesmo, toccando i 330 km/h. A questo punto, si trovano ad affrontare una successione di tre curve ad ampio raggio (sinistra-destra-sinistra), scendendo fino a 200 km/h, per poi immettersi in un rettilineo.

Tutti i dettagli sul circuito di Monza


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Estate a Monza, attività e appuntamenti da non perdere

L’estate a Monza è ricca di opportunità: eventi, cultura, arte, natura e gite fuori porta alla scoperta della Brianza e dei vicini laghi lombardi. Ecco alcuni consigli dedicati a tutti coloro che stanno organizzando la propria vacanza a Monza, da soli, in coppia o con la famiglia.

Con il suo carico di storia, natura, arte e tradizioni enogastronomiche, Monza è una città perfetta per trascorrere qualche giorno di vacanza in totale relax, visitando monumenti unici, godendo di panorami affascinanti e gustando del buon cibo. Se stai organizzando una vacanza a Monza per la prossima estate, qui puoi trovare degli utili consigli su attività ed eventi da mettere in agenda. La capitale della Brianza ti aspetta ed è pronta a stupirti!

Vivi la città e i suoi eventi

Il primo consiglio non può che riguardare il cuore pulsante di Monza, cioè il suo centro storico. Raccolto e ben organizzato, il centro città custodisce alcuni veri capolavori di storia e bellezza. Primo tra tutti, il Duomo di Monza, con il suo Museo, dove è possibile visitare il celebre Tesoro, di cui fa parte anche la Corona Ferrea, per secoli simbolo del potere dei Re d’Italia. A pochi passi dal Duomo ci sono altri due luoghi turistici importanti: il Palazzo dell’Arengario, vecchia sede del comune e oggi spazio espositivo, e i Musei Civici.  Meritano poi uno sguardo anche le numerose torri che puntellano la città, come la Torre Longobarda, la Torre Teodolinda e la Torre Viscontea, ma anche il Ponte dei Leoni. Al di là delle sue bellezze artistiche, però, Monza ha molto da offrire anche in termini di divertimento e piacere, visti i numerosi locali che la popolano e le ricche vie dello shopping. Inoltre, durante l’estate, il centro città è animato da numerosi eventi (tutti reperibili sul sito del Comune), tra cui spiccano il Monza Live Sound Festival, la rassegna di Cinema sotto le Stelle e Nonsoloclown, raduno di artisti di strada. Appuntamenti che si vanno ad aggiungere alle feste più tradizionali, spesso di matrice religiosa, come quelle dedicate a San Giovanni Battista e a San Gerardo, i due patroni cittadini.

Cosa mangiare a Monza?

Respira bellezza e natura nella Villa Reale e nel Parco di Monza

Un’altra attrazione imperdibile, in cui si fondono arte e natura, è rappresentata dal binomio formato dalla Villa Reale e dal Parco di Monza. La Villa (o Reggia) è un capolavoro di arte neoclassica, con giardini rigogliosi ideali per una passeggiata rilassante. Per bellezza ed imponenza, ha davvero poco da invidiare alle più note regge di Versailles e di Caserta. Dello stesso complesso della Villa Reale fa parte anche il Parco di Monza, un polmone verde di 700 ettari, uno tra i più grandi parchi recintati d’Europa (tre volte più grande di quello di Versailles). Al suo interno, sono custoditi ben 3 mulini, 11 cascine, 1 fagianaia, 1 padiglione, 1 serraglio e 2 istallazioni artistiche. Il suo vero punto di forza, però, sono i numerosi sentieri che lo attraversano, che si possono percorrere passeggiando, facendo jogging o pedalando. Davvero un luogo magico, per adulti e bambini, che in estate regala il meglio di sé, oltre che un rifugio contro il caldo.

Scopri l’Autodromo Nazionale Monza e le emozioni del Gran Premio d’Italia di Formula 1

Al suo interno, il Parco di Monza ospita un’altra celebre attrazione cittadina, che ha reso il capoluogo brianzolo famoso in tutto il mondo: l’Autodromo Nazionale Monza, sede del Gran Premio d’Italia di Formula 1. Impossibile programmare una vacanza a Monza senza inserire in agenda un passaggio nel Tempio della Velocità, che offre la possibilità di visite guidate e, per gli appassionati di auto e alta velocità, anche di adrenaliniche esperienze in pista. Per gli amanti del motorsport, poi, l’estate è il periodo perfetto per organizzare un viaggio a Monza. È in questo periodo, infatti, che tradizionalmente si svolge il GP di Formula 1. L’edizione 2024 è in programma dal 30 agosto al 1° settembre. Un’emozione davvero unica.

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Esplora la Brianza e le sue Ville

Un’altra caratteristica che rende Monza meta perfetta per viaggi di ogni tipologia è la sua posizione strategica. La città, infatti, si trova nel cuore di un territorio davvero meraviglioso, che offre moltissimi spunti turistici. In caso di soggiorni un po’ più lunghi, quindi, si può pensare di allargare il proprio sguardo e avventurarsi tra le colline della Brianza, magari alla ricerca di un ristoro nel verde o per visitare una delle numerose e bellissime Ville di delizia, tipiche della zona. Si tratta di eleganti ville che un tempo costituivano la residenza estiva delle famiglie nobili e che oggi sono un’apprezzata meta turistica. Spesso circondate da lussuosi giardini, permettono di ammirare opere architettoniche e artistiche di inestimabile valore.

Cosa vedere e cosa fare in Brianza

Regalati una gita al Lago

Un altro diversivo che può essere inserito nella propria vacanza a Monza è una gita al lago, visto che sono facilmente raggiungibili sia il Lago di Como che il Lago di Lecco (in realtà due ramificazioni dello stesso specchio d’acqua). Due paesaggi lacustri che, con le rispettive pittoresche cittadine, rappresentano un perfetto rifugio estivo, per chi desidera relax e clima mite. Ma sono mete ideali anche per chi ama il movimento, soprattutto sport acquatici e trekking.

Leggi tutte le nostre guide dedicate a Monza:


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Viaggi on the road in Europa: 6 itinerari imperdibili per chi ama le vacanze in auto

Dall’Italia al Portogallo, dalla Germania all’Islanda, passando per la Romania. Ecco 5 itinerari di sicuro fascino perfetti per una vacanza on the road, da fare da soli, in coppia o con tutta la famiglia al seguito. La bellezza e la ricchezza dell’Europa si condensano alla perfezione in questa selezione di strade che sanno come accontentare esigenze e gusti differenti. Il vecchio continente si conferma una miniera d’oro da scoprire.

C’è chi considera guidare una mera necessità e chi ne fa una vera ragione di vita, tanto da non volersi staccare dal volante neanche durante le vacanze. Per questo motivo, i viaggi on the road rappresentano la soluzione perfetta per i veri appassionati di motori, per tutti coloro che non si stancano mai di macinare chilometri. Ed è proprio a loro che l’Europa offre una pluralità di occasioni per scoprirne la bellezza e la ricchezza, sotto tutti i punti di vista, dalla natura all’arte, dall’architettura all’enogastronomia. Ecco 5 itinerari davvero imperdibili per chi vuole scoprire l’Europa con una vacanza on the road, da solo, in coppia o con tutta la famiglia al seguito.

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La Grande strada delle Dolomiti (Italia)

Conosciuta per i suoi paesaggi spettacolari, la Grande Strada delle Dolomiti (ufficialmente denominata SS48) è un itinerario che si snoda attraverso il cuore delle Alpi Orientali italiane e che fu progettato alla fine del 1800. Lunga circa 145 chilometri, la Grande Strada delle Dolomiti collega Bolzano (Trentino-Alto Adige) a Cortina d'Ampezzo (Veneto) e offre viste incredibili su alcuni dei più celebri massicci montuosi, come il gruppo del Sella e la Marmolada. La strada è punteggiata di pittoreschi villaggi alpini, dove è possibile sostare per gustare piatti tipici della cucina locale, come i canederli o lo strudel di mele. Oltre alle tappe culinarie, poi, la SS48 offre innumerevoli possibilità per escursioni a piedi o in bicicletta nei mesi più caldi e sci e snowboard durante l'inverno.

La Ring Road (Islanda)

La Ring Road, come rivela chiaramente il suo stesso nome, è una strada circolare che si snoda lungo tutto il perimetro dell’Islanda, per un totale di circa 1300 chilometri. A chi la percorre offre un'esperienza di viaggio unica, perfetta soprattutto per chi desidera immergersi nelle meraviglie naturali islandesi, che non hanno davvero rivali. Tappa dopo tappa, si scopre un’isola incantevole e dai mille volti: si attraversano paesaggi che variano dai campi di lava nera ai ghiacciai imponenti, passando per cascate spettacolari come Skógafoss e Seljalandsfoss. Un autentico paradiso per gli amanti della fotografia e della natura selvaggia. La Ring Road, però, è anche un ottimo modo per scoprire la cultura islandese, perché dà l’opportunità di sostare nei piccoli villaggi di pescatori e di assaggiare specialità locali come l'aringa affumicata o lo skyr.

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Costa Atlantica (Portogallo)

Dalla vibrante Porto alla storica Lisbona, il percorso lungo la Costa Atlantica del Portogallo è un mix affascinante di bellezze naturali e città culturalmente ricche. Questa strada costiera è ideale anche per chi desidera esplorare le numerose spiagge da surfisti, le scogliere imponenti e i paesaggi marittimi che definiscono il litorale portoghese. Oltre al paesaggio, poi, si può godere dell'ospitalità portoghese e degustare il famoso vino di Porto o i Pastel de nata.

La Strada Romantica (Germania)

Veniamo ora ad un itinerario che è impossibile non menzionare in un articolo che passa in rassegna i migliori viaggi on the road dell’Europa. Si tratta della Strada Romantica, uno dei percorsi più famosi della Germania, che si estende per circa 350 chilometri, da Würzburg a Füssen. Questa strada storica offre la possibilità di un vero viaggio nel tempo, con fermate in città medievali, castelli (come Neuschwanstein) e antiche chiese. La regione, inoltre, è anche nota per la sua cucina tradizionale bavarese, fatta di birra, wurstel o schnitzel. Se si ha la possibilità di spostarsi anche in un periodo diverso da quello estivo, è bene tenere a mente che la Strada Romantica è particolarmente suggestiva in autunno, quando i paesaggi si tingono di colori caldi.

Strada panoramica Transfăgărășan (Romania)

Chiudiamo questa carrellata di viaggi on the road con un vero gioiello: la Strada Transfăgărășan, che con i suoi 90 chilometri si sviluppa tortuosa sulla catena montuosa dei Carpazi. È considerata una delle strade più spettacolari al mondo, per gli scorci e le esperienze di viaggio che offre. Ma è anche molto complicata da percorrere, con i suoi stretti tornanti, che si alternano a lunghi viadotti e chilometriche gallerie. Inoltre, il paesaggio che attraversa è talmente aspro da consentirne l’apertura solo quattro mesi l’anno, da luglio a ottobre. Per il resto del tempo, il passaggio è interdetto a causa dell’impossibilità di eliminare la neve, che vi cade copiosa. Per chi ama l’avventura è una tappa irrinunciabile.

Ecco come guidare bene sulla neve


Guida alle gomme in Formula 1: tipologie, caratteristiche e regolamento

Le gomme ricoprono un ruolo chiave nelle gare di Formula 1, rivelandosi spesso un vero e proprio ago della bilancia. Per questo motivo è importante capirne il funzionamento: tipologia, colori, mescole ma soprattutto le regole per il loro utilizzo e cambio in pista.

Basta ascoltare pochi minuti della cronaca in diretta di un Gran Premio di Formula 1 per rendersi conto del ruolo fondamentale che giocano gli pneumatici nel corso di una gara. Indovinare le gomme giuste, infatti, può davvero fare la differenza tra la riuscita o meno di una sfida. Talento del pilota e potenza della macchina nulla possono quando sull’asfalto le ruote non hanno presa o non riescono ad esprimere tutto il loro potenziale a causa di pneumatici sbagliati. Per questo motivo, sia il montaggio che il cambio delle gomme durante un gran premio (ed anche nelle prove) sono sottoposti a regole rigide che hanno lo scopo di complicare la vita alle scuderie per rendere più avvincenti i duelli. In questo articolo, proviamo a far chiarezza sull’argomento, per rendere più comprensibili alcune scelte che avvengono durante i gran premi.

Ripercorri la storia dell’evoluzione della Formula 1

Tipologie di pneumatici da Formula 1: mescola e colore

Le prime nozioni da sapere sono quelle relative alle diverse tipologie di pneumatici che possono essere montati su una monoposto. Da qualche anno, tutte le gomme presenti nel circuito di Formula 1 sono realizzate da Pirelli, leader mondiale del settore. Il colosso, che ha radici e sede in Italia, produce per le scuderie impegnate nel Campionato Mondiale otto differenti tipi di pneumatici da gara, contraddistinti da altrettante sigle alfanumeriche e da variazioni di colore che servono a distingue le mescole:

  • C0: è la gomma più dura (corrispondente alla C1 prodotta fino al 2023), ideata per sopportare le sollecitazioni dei circuiti più impegnativi per i pneumatici, grazie alla sua massima resistenza al calore e alle forze esterne;
  • C1: ha un livello di durezza intermedio tra la vecchia C1 (oggi C0) e la C2 ed è stata progettata proprio per ridurre il divario tra i due pneumatici più duri a disposizione delle scuderie;
  • C2: rientra sempre nel novero delle gomme dure, ma risulta più versatile delle precedenti, quindi adattabile anche a piste veloci, calde e particolarmente abrasive;
  • C3: è la mescola più duttile, sintesi perfetta tra pneumatici hard e soft, si rivela ideale per i circuiti con asfalto soggetto a sbalzi di temperatura e per adottare strategie di tipo conservativo;
  • C4: gomma soft che garantisce le massime prestazioni su piste poco abrasive ma dove serve raggiungere rapidamente ottime prestazioni, come nel caso dei tracciati stretti o ricchi di curve;
  • C5: è la cosiddetta supersoft, utilizzata nei circuiti poco usuranti, dove si ricerca l’aderenza perfetta;
  • Cinturato green (verde): una gomma intermedia da bagnato, per piste non troppo bagnate o che si stanno asciugando;
  • Cinturato blu (blu): è invece la gomma da bagnato estremo, quindi capace di evacuare grandi masse di acqua molto rapidamente, garantendo la massima aderenza all’asfalto anche in situazioni limite.

Scopri i segreti della guida sul bagnato

Altre Caratteristiche delle gomme da F1: dimensione e pressione

Per quanto riguarda le dimensioni, tutti gli pneumatici prodotti da Pirelli per la Formula 1 sono da 18 pollici, come previsto dal regolamento inaugurato nel 2022, con cui gli organizzatori del Campionato Mondiale hanno scelto di abbandonare le gomme da 13 pollici. Inoltre, ogni anno Pirelli fornisce specifiche indicazioni sulla pressione di gonfiaggio consigliata perché ritenuta ideale. Per il 2024, il valore è pari a:

  • 19 PSI per le ruote posteriori e 22 PSI per le ruote anteriori, nel caso di gomme da asciutto;
  • 5 PSI per le ruote posteriori e 20.5 PSI per le ruote anteriori, nel caso di gomme intermedie;
  • 5 PSI per le ruote posteriori e 17.5 PSI per le ruote anteriori, nel caso di gomme da bagnato (full wet).

Il regolamento di Formula 1 su uso e cambio degli pneumatici

Il regolamento FIA per l'uso degli pneumatici in Formula 1 è stringente e mira a garantire equità e sicurezza nelle competizioni. All’inizio della settimana che porta al Gran Premio, Pirelli comunica quali sono le tre tipologie di gomme slick (quelle contrassegnate dalla lettera C) che ha scelto per quella gara (in totale, infatti, le slick sono di sei tipi, come visto nel primo paragrafo). In totale, alle scuderie vengono forniti 13 set di pneumatici slick da utilizzare nell’intero weekend di pista: 8 morbidi, 3 medi e 2 duri. A questi si aggiungono poi i set da bagnato: 4 intermedi e 3 full wet. Dopo ogni sessione di prove libere, 2 set di gomme slick vengono riconsegnate (uno viene poi restituito alle macchine che accedono alla Q3). In questo modo, le auto arrivano alle qualifiche con 7 set (oltre a quelli da bagnato). In gara, invece, vige l’obbligo di utilizzare almeno due mescole diverse. Una prescrizione che impone di effettuare almeno un pit stop ma che decade in caso di pista bagnata. Sono leggermente diverse, invece, le regole per le gare sprint che prevedono l’uso obbligatorio di un set di gomme soft nelle qualifiche mentre non ci sono vincoli per il giorno della competizione.

Tutti gli aggiornamenti sul Campionato Mondiale di Formula 1


Brianza

Conoscere la Brianza, una breve guida in 7 domande

Breve guida alla scoperta della Brianza, un fazzoletto d’Italia dalla storia antica. Chi ha abitato alle origini questa zona? Quali sono le sue bellezze culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche? Qual è il periodo migliore per visitarla? Come si arriva in Brianza? Tutte le risposte in questo approfondimento.

Ricca di storia, cultura e meravigliosi paesaggi, la Brianza è un vero gioiello dell’Italia settentrionale, un luogo affascinante che merita di essere scoperto. In ogni stagione, la Brianza è pronta ad accogliere turisti italiani e stranieri, per regalargli un viaggio in cui si mescolano arte e natura, tradizione e futuro, bellezza e gusto. Ecco una breve guida pensata per chi ha in programma un viaggio in Brianza e vorrebbe saperne qualcosa di più.

Cos'è la Brianza e dove si trova?

La Brianza è un’area geografica che si trova nel nord Italia, tra le città di Milano, Como, Lecco e Bergamo. È nota soprattutto per il suo affascinante paesaggio collinare, ricco di verde e popolato da piccoli laghi, boschi e aree agricole. Non è il solo paesaggio, però, a esaurire le potenzialità della Brianza, che negli anni si è affermata anche come importante distretto industriale, attraversata com’è da una fitta rete di piccole e medie imprese, attive soprattutto nei settori del mobile e della moda. Senza contare poi la ricchezza storica e culturale di questa regione, che custodisce molti siti di interesse artistico e architettonico, nonché tradizioni locali ben radicate.

Volendo tracciare dei confini più precisi della Brianza, è possibile identificarli come segue, rifacendosi alla delimitazione più antica (attribuita al saggista Ignazio Cantù):

  • a nord, la cascata della Vallategna;
  • a sud, le mura settentrionali di Monza;
  • a est, il lago di Garlate, il lago di Olginate e il fiume Adda;
  • a ovest, il fiume Seveso.

Al suo interno, la Brianza può essere ulteriormente suddivisa in tre aree:

  • l’Alta Brianza comasca;
  • l’Alta Brianza lecchese;
  • la Bassa Brianza.

Quali sono le città principali della Brianza?

Come detto, la Brianza è costellata di città e paesi di grande rilievo, oltre che da numerosi siti di interesse archeologico, storico e culturale. Tra i centri abitati più importanti figurano:

  • Monza. Capoluogo della provincia di Monza e Brianza, è una città dalla storia antica e gloriosa e dal vasto patrimonio culturale. È famosa, tra le altre cose, per l’Autodromo Nazionale, sede del Gran Premio d'Italia di Formula 1, e per la Villa Reale, un gioiello architettonico che rivaleggia con la Reggia di Caserta e con quella di Versailles.
  • Lecco. Situata sulle rive del lago di Como, è conosciuta per il suo splendido paesaggio montano che ha ispirato Alessandro Manzoni nel suo romanzo "I Promessi Sposi". È anche un importante centro per l'industria metallurgica e meccanica.
  • Como. Anche se solo una parte della città si estende nella Brianza, è un punto di riferimento per la regione grazie al suo lago, famoso in tutto il mondo, e alla sua industria della seta.

A queste tre perle se ne aggiungono molte altre, tra cui meritano di essere menzionati i comuni di Seregno, celebre per la produzione di legno e mobili, Lissone, polo del design e dell’arredamento, Cesano Maderno, vero gioiello architettonico, e Cantù, nota anche per la sua squadra di basket.

Quali sono le origini della collina Brianza?

Le colline della Brianza, che tanti turisti incantano, sono il risultato di un insieme di processi geologici estremamente risalenti. Si stima, infatti, che la loro origine risalga al periodo tra il Terziario e il Quaternario, circa da 66 milioni a 2,6 milioni di anni fa. In particolare, durante il periodo Terziario, la Brianza ha subito un sollevamento a causa delle pressioni tettoniche associate alla collisione tra la placca africana e quella europea. Si sono così formate le prealpi ma anche le colline brianzole. Successivamente, l’erosione delle rocce e il deposito di sedimenti trasportati dai corsi d’acqua hanno modellato ulteriormente il paesaggio, creando le forme collinari morbide tipiche di quest’area.

Quali sono gli elementi principali della storia e della cultura della Brianza?

Per conoscere e ripercorrere brevemente la storia della Brianza, è utile partire dall’etimologia del suo nome, che ne rivela le origini. Secondo la ricostruzione più accreditata, infatti, Brianza deriva da brig, che in lingua celtica significa collina. Un’altra ipotesi, invece, collega il nome della regione a quello di Brianteo, generale delle truppe di Belloveso, re dei Galli e leggendario fondatore di Milano, secondo Livio. Quale che sia la verità, il dato che emerge da queste due possibili ricostruzioni è che già in epoca preromana, la Brianza era un territorio vivace e in ascesa, in cui le prime manifestazioni culturali sono strettamente legate alla presenza di popoli del nord Europa. Il periodo d’oro di questa zona, però, coincide con il medioevo e con la dominazione dei Longobardi, che si dimostrarono molto legati alla Brianza. Su tutti, assume rilievo la figura della Regina Teodolinda, che diede grande lustro alla città di Monza, dove tutt’ora è custodita la famosa Corona Ferrea (che si trova all’interno del Museo del Duomo di Monza), in cui è incastonato un chiodo della croce di Cristo e con cui sono stati incoronati per molti anni i Re d’Italia. Al periodo rinascimentale, invece, è da ascrivere il fiorire delle numerose Ville di Delizia, cioè le dimore estive delle famiglie nobiliari più in vista che caratterizzano questa zona e sono oggi un’attrazione turistica imperdibile.

Cosa vedere e cosa fare in Brianza

Quali sono i piatti tipici della Brianza?

La tradizione enogastronomica della cucina brianzola riflette le caratteristiche del paesaggio e della società: una zona rurale caratterizzata da dolci colline e da numerosi laghi. Il risultato è una cucina povera ma sostanziosa. Gli elementi ricorrenti e distintivi nei piatti della Brianza sono senza dubbio il riso, la polenta e la carne di maiale. Molto gustoso, ad esempio, è il risotto con la luganega, una particolare salsiccia tipica della zona, riconoscibile dal suo aspetto sottile e allungato. Altra regina indiscussa delle tavole brianzole è la cassoeula, un piatto ottenuto dall’assemblaggio delle parti meno nobili del maiale, unite a verdure stufate e polenta. Come non menzionare, poi, tutta una serie di piatti dalla lunga tradizione: la rusticiada (stufato di maiale), la panmoijaa (zuppa con lardo e pancetta), il minestrone brianzolo (con riso, verza, lardo, fagioli e patate) e la trippa. Tra i dolci, spicca il pane di San Gerardo, dal nome del copatrono di Monza: fatto con zucchero, miele, frutta, uva sultanina, mandorle e castagne candite.

Cosa mangiare a Monza?

Qual è il periodo migliore per visitare la Brianza?

La Brianza è pronta ad accogliere turisti durante tutto l’anno, offrendo, nelle diverse stagioni, possibilità di svago differenti, mescolando arte, cultura e natura. Primavera e autunno sono certamente le stagioni più adatte, perché caratterizzate da temperature miti e da una natura che si mostra in tutto il suo splendore. Anche in estate, però, le temperature si mantengono gradevoli e tutta l’area brianzola si riempie di appuntamenti tradizionali, festival di vario genere, iniziative popolari. Infine, l’inverno è perfetto per chi ama atmosfere più intime e non si spaventa delle temperature rigide. In questa stagione, infatti, molti siti di interesse culturale sono comunque visitabili ma molto meno affollati che in altri momenti.

Come arrivare in Brianza?

Arrivare in Brianza è relativamente semplice, data la sua vicinanza a Milano e la sua buona connessione con altre parti della Lombardia.

Per chi viaggia in auto, è possibile sfruttare l'autostrada A4 (Milano-Brescia) oppure l'autostrada A8/A9 (se si proviene dal alto di Varese o Como). Ci sono poi numerose strade provinciali e regionali che offrono un facile accesso a molte delle città e paesi della Brianza.

Altra possibilità è il treno, visto che la zona è servita anche da diverse linee ferroviarie. Le principali stazioni sono quelle di Monza, Lecco e Como. Tutte queste città sono facilmente raggiungibili da Milano con i treni regionali che partono frequentemente dalla Stazione Centrale. Quindi è possibile utilizzare il capoluogo lombardo come ponte per accedere alla Brianza. Inoltre, dalla stazione di Monza è possibile prendere autobus o treni locali che consentono di arrivare ad altre mete brianzole.

Infine, per i visitatori internazionali o provenienti da zone d'Italia più lontane è disponibile l’opzione aereo. L'aeroporto più vicino è quello di Milano Linate, seguito da Milano Malpensa e Bergamo Orio al Serio. Da questi aeroporti, è possibile poi noleggiare un'auto o prendere un treno o un autobus per raggiungere la Brianza.

Sei in Brianza? Vieni a scoprire l’Autodromo Nazionale Monza

 


L’evoluzione della Formula 1, dagli albori fino al dominio tecnologico

Una breve cavalcata nella storia della Formula 1, attraverso le principali evoluzioni che l’hanno resa uno degli sport più amati del mondo, oltre che un importante volano di sperimentazione e sviluppo per il settore automotive.

Fin dai suoi albori, risalenti ai primissimi anni ’50, la Formula 1 ha rappresentato un terreno di grande sperimentazione e innovazione, anche oltre i confini del settore automotive. In oltre 70 anni di storia, le vetture si sono incredibilmente evolute, facendo registrare performance sportive sempre più veloci ma anche incrementando la sicurezza dei piloti e degli spettatori. Guardare oggi filmati o fotografie di una gara di Formula 1 d’epoca significa fare davvero un tuffo in un mondo irriconoscibile, fatto di auto dal profilo curioso che sembrano andare a rallentatore. Ma quali sono state le tappe più importanti di questa trasformazione? Eccole raccolte in una rapida carrellata.

Prova l’emozione di essere pilota per un giorno

I pionieri degli anni ’50

Come già detto, la storia della Formula 1 inizia nel lontano 1950, quando a Silverstone (Inghilterra) viene inaugurato il primo Campionato Mondiale di Formula 1. Le autovetture presenti ai nastri di partenza sono davvero rudimentali, soprattutto se confrontate con i bolidi attuali. Molto piccole e leggere, risultano anche piuttosto insicure, richiedendo un notevole coraggio per chi si mette alla guida. Anche le piste sono decisamente più pericolose di quelle di oggi, soprattutto perché prevedevano poche protezioni per i piloti. Essendo ai suoi primi passi, poi, il Campionato prevede poche e semplici regole.

L’età d’oro

Negli anni ’60 inizia quella che può davvero essere considerata come l’età dell’oro per la Formula 1. Nell’arco di poco tempo, le monoposto compiono un vero e proprio balzo in avanti in termini di performance, attirando l’attenzione di un numero sempre crescente di appassionati. A consentire questa evoluzione sono soprattutto alcune innovazioni tecniche e tecnologiche. La prima è sicuramente lo spostamento del motore nella parte posteriore della vettura; una novità che in realtà aveva iniziato a farsi strada già nel 1958 ma è diventata lo standard nel 1961. È del 1962, invece, il lancio da parte della Lotus della prima autovettura con monoscocca in lamina di alluminio, che la rende un corpo unico e quindi molto più aerodinamica. Nello stesso decennio, invece, la Ferrari sperimenta per prima l’alettone posteriore. Altra novità rivoluzionaria è l’arrivo dei motori turbo, reso possibile da una modifica del regolamento avvenuta nel 1966.

Imperdibili curiosità sulla Formula 1

La rivoluzione aerodinamica

L’ingresso negli anni ’70 segna invece una forte concentrazione delle case automobilistiche sul miglioramento dell’aerodinamica. Spoiler, ali e diffusori diventano comuni per migliorare l'aderenza e la stabilità delle auto ad alte velocità. Una delle scuderie a spingere al massimo su questo fronte è al Lotus, che nel 1979 lancia una monoposto su cui sperimenta la massimizzazione l’effetto suolo, guadagnando enormemente in velocità. La novità, però, dura pochi anni, perché viene formalmente vietata nel 1983 a causa di numerosi incidenti, dovuti alla particolare instabilità delle vetture così progettate (divieto caduto poi solo nel 2022). Tra gli anni ’70 e gli anni ’90, infatti, viene molto curato anche l’aspetto della sicurezza. Nonostante questo, la Formula 1 non riesce ad evitare tragedie come quelle di Villeneuve (1982) e Senna (1994).

L'Epoca Moderna

È negli ultimi decenni, però, che la Formula 1 ha subito un'evoluzione senza precedenti, stavolta grazie all'avanzamento della tecnologia digitale e dell'ingegneria dei materiali. Le vetture sono diventate veri e propri gioielli di progettazione, con motori ibridi, aerodinamica sofisticata e sistemi di telemetria avanzati. La sicurezza è diventata una priorità assoluta, con l'introduzione di norme rigorose e l'implementazione di dispositivi come il sistema Halo per proteggere i piloti. Molte delle innovazioni proposte, però, hanno fatto discutere, provocando malcontento tra il pubblico perché colpevoli di diminuire la spettacolarità delle gare. Come nel caso del controllo di trazione, introdotto negli anni ’90 e sostanzialmente vietato nel 2008, che secondo molti rendeva meno rilevante la bravura del pilota alla guida. Al contrario, il KERS, cioè il sistema di recupero dell’energia cinetica, è sempre stato molto amato dagli spettatori, perché capace di regalare adrenalina e suspense ai sorpassi.

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Viaggi on the road in Italia: 6 Itinerari Imperdibili

Una selezione dei migliori itinerari on the road per esplorare l'Italia a bordo della propria auto (o magari di una macchina da sogno a noleggio). 7 proposte uniche che spaziano da nord a sud: dai panorami rocciosi delle Alpi alla magia della Sicilia barocca. Avrai solo l’imbarazzo della scelta per decidere dove vivere un'avventura indimenticabile. Questi viaggi on the road in Italia, infatti, sono perfetti per chi ama guidare e desidera scoprire la bellezza nascosta del paese, da soli, in coppia o con la famiglia.

L'Italia, con le sue strade sinuose che si snodano tra panorami incantevoli, borghi fatati e coste da sogno, è la destinazione perfetta per chi ama i viaggi on the road in automobile. Questa modalità di vacanza, infatti, offre la libertà di esplorare i luoghi seguendo il proprio ritmo, scoprendo angoli nascosti e tesori inaspettati. Soli, in coppia o con la famiglia, bastano le giuste accortezze per godersi un viaggio itinerante in Italia che rimarrà impresso nei ricordi, per sempre. Dall'emozione di guidare tra le vette delle Alpi alla scoperta dei colori e dei sapori della Sicilia, ogni itinerario è un'avventura da vivere intensamente, alla scoperta della bellezza senza tempo dell'Italia.

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Il Tour delle Grandi Alpi (Piemonte e Valle d'Aosta)

Partiamo dal profondo nord, con il Tour delle Grandi Alpi, un'esperienza on the road che conduce gli appassionati della natura e della montagna attraverso i panorami mozzafiato e le vette imponenti di Piemonte e Valle d'Aosta. Un percorso che è un omaggio alla grandiosità delle Alpi italiane e offre ai viaggiatori l'opportunità di esplorare alcune delle più alte e spettacolari vette d'Europa. Dalle sfide escursionistiche del Monte Rosa, perfette per gli amanti dell'alpinismo, alla maestosa vista del Cervino, ogni tappa del tour regala emozioni uniche, con paesaggi che variano dalle estese vallate verdi ai ghiacciai scintillanti. La strada attraversa anche numerosi parchi nazionali, come il Gran Paradiso, dove la natura si manifesta in tutta la sua incontaminata bellezza, ospitando una ricca fauna alpina. Ed è anche possibile sostare nei caratteristici borghi alpini, dove il tempo sembra essersi fermato, per gustare la tradizionale cucina montanara e lasciarsi sedurre dall'artigianato locale. Il Tour delle Grandi Alpi, quindi, non è solo un viaggio attraverso paesaggi straordinari, ma anche un'avventura culturale, che permette di vivere da vicino le tradizioni e lo stile di vita delle comunità alpine.

Il Circuito dei Laghi Lombardi (Lombardia)

Scendendo di poco più a Sud, ecco il Circuito dei Laghi Lombardi, che offre un viaggio on the road di rara bellezza attraverso alcuni dei paesaggi lacustri più incantevoli d'Italia. Partendo dal famoso Lago di Como, con le sue ville storiche e i panorami che hanno incantato artisti e viaggiatori di tutto il mondo, il percorso si snoda poi verso il Lago di Lugano, che segna il confine con la Svizzera e mette a disposizione dei turisti una mescolanza unica di natura, arte e cultura. Proseguendo, si raggiunge il Lago Maggiore, dove le isole Borromee emergono come gemme dall'acqua, con i loro giardini lussureggianti e i loro palazzi storici. Non meno affascinanti sono il Lago d'Iseo, con la sua Monte Isola, e il Lago di Garda, il più grande d'Italia, che sorprende con la sua diversità di paesaggi, dalle dolci colline a sud ai ripidi monti a nord. Questo itinerario, che si adatta perfettamente sia a brevi fughe che a vacanze più lunghe, è un invito a scoprire la ricchezza naturale, gastronomica e culturale della Lombardia, facendo ogni tappa un'esperienza unica e indimenticabile.

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La Strada delle Cinque Terre (Liguria)

La Strada delle Cinque Terre, situata sulla pittoresca costa ligure, è un itinerario da vivere in auto o in moto davvero sorprendente. Il percorso collega cinque villaggi affascinanti: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, ciascuno con il suo carattere unico, i suoi colori vivaci e le sue viste mozzafiato sul Mar Ligure. Sebbene la zona si presti meglio all’esplorazione a piedi o in treno, data la difficoltà di accesso in auto ai piccoli villaggi e le restrizioni di traffico, la strada che percorre le alture sopra le Cinque Terre offre panorami spettacolari e la possibilità di scoprire angoli nascosti di questa magnifica regione. Lungo il percorso, poi, si possono trovare vigneti terrazzati, antiche chiese e sentieri escursionistici che invitano a pause esplorative immersi nella natura. Nulla vieta di lasciare la macchina e addentrarsi nella natura, di tanto in tanto. In più, percorrere la Strada delle Cinque Terre significa anche avere l'occasione di assaporare la cucina ligure, con piatti a base di pesce fresco e pesto alla genovese, e vini locali, che rendono questo viaggio un'avventura gustativa tanto quanto visiva.

La Costa degli Dei (Calabria)

Ora, però, è arrivato il momento di scendere nell’incantevole Italia del Sud, per scoprire la Costa degli Dei, situata sulla costa tirrenica della Calabria. Un magnifico tratto di litorale che si estende per circa 55 chilometri, da Pizzo Calabro fino a Nicotera, ed è rinomata per le sue acque cristalline, le sue spiagge bianche e i suoi tramonti che lasciano senza parole. Viaggiare in automobile lungo questa costa porta a scoprire una delle zone più affascinanti e selvagge dell'Italia. Le spiagge, come quella di Tropea, famosa per la sua sabbia finissima e le sue acque turchesi, si alternano a piccole baie nascoste e a scogliere a picco sul mare, offrendo scenari di rara bellezza. Oltre ai paesaggi naturali, questo itinerario regala anche la possibilità di esplorare piccoli borghi ricchi di storia e tradizione, come Capo Vaticano, con il suo faro che offre una vista spettacolare sulle isole Eolie, e Scilla, con il suo Castello Ruffo che domina la spiaggia e il borgo dei pescatori di Chianalea. Un’atmosfera davvero magica, dove il blu del cielo si fonde con quello del mare, creando un connubio perfetto tra natura e cultura, tipico del meraviglioso Sud Italia.

Il Tour dei Sassi di Matera e delle Dolomiti Lucane (Basilicata)

Paesaggi altrettanto imperdibili li offre anche la Basilicata, capace di garantire un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla preistoria all'era moderna. Il tour dei Sassi di Matera e delle Dolomiti Lucane è una delle esperienze più emblematiche in questo senso. Partendo da Matera, città europea della cultura nel 2019, è possibile esplorare i famosi Sassi, antichi quartieri scavati nella roccia che offrono uno scenario quasi biblico, divenuto palcoscenico di numerosi film. Questa città, una delle più antiche del mondo ancora abitate, rappresenta un patrimonio umano unico, con le sue chiese rupestri e le abitazioni scavate nella pietra calcarea. Proseguendo il viaggio verso l'interno, si incontrano le Dolomiti Lucane, meno note ma non meno spettacolari delle loro omologhe nordiche. Queste montagne offrono paesaggi di grande bellezza, con picchi rocciosi che si ergono maestosi e borghi arroccati, come Castelmezzano e Pietrapertosa, annoverati tra i più belli d'Italia. Questi paesi, collegati dal volo dell'angelo, una tirolese che permette di "volare" tra le vette, offrono panorami indimenticabili e la possibilità di immergersi in una natura selvaggia e affascinante.

La Via del Barocco (Sicilia sud-orientale)

Una carrellata dei più bei viaggi on the road da fare in Italia, però, non può non far tappa in Sicilia e non contemplare la Via del Barocco, nella zona sud-orientale dell’isola. Una vera immersione nell'arte e nella storia, un percorso che incanta e sorprende ad ogni curva. Questo itinerario vi porterà attraverso le città del Vallo di Noto, patrimonio UNESCO, famose per il loro straordinario stile barocco. Iniziando da Ragusa Ibla, con le sue stradine acciottolate e palazzi nobiliari, proseguendo verso Modica, celebre non solo per le sue architetture ma anche per il cioccolato di antica tradizione. Non potrete poi perdere Scicli, incastonata tra le rocce, e Noto, considerata la capitale del barocco siciliano, con le sue facciate color miele che brillano al tramonto. Ogni città è un gioiello, e il viaggio tra queste perle barocche offre l'opportunità di assaporare la ricchezza culturale, artistica e gastronomica di questa parte unica della Sicilia.

Ecco come guidare bene sul bagnato


Scuola di Formazione Motorsport ACI

Appuntamento in circuito il 6 aprile, focus sulla sicurezza durante gli eventi in pista per i commissari di precorso dell'Autodromo Nazionale Monza.

Motorsport is dangerous, il motorsport è pericoloso: gli americani lo scrivono sia sui pass sia sulle reti dei loro speedway. Ma si può lavorare per ridurre al minimo i rischi e gli incidenti in particolare per gli addetti ai lavori. Ed è questo il focus della giornata riguardante la sicurezza sul lavoro che vedrà protagonisti i Commissari di Percorso dell’Autodromo Nazionale Monza sabato 6 aprile. Una giornata che godrà del sostegno di Specialist Motorsport Academy, la scuola di formazione dell’ACI diretta da Raffaele Giammaria per conto di ACI Sport e che conta sul supporto di Sport e Salute.

L’appuntamento è per le 10 presso la Sala Stampa Tazio Nuvolari. All’ordine del giorno: sicurezza sul lavoro durante l’attività di pista secondo la legge 81/08 conosciuta anche come Testo Unico sulla Sicurezza, informazione sui rischi interferenziali (quelli derivanti da eventuali interferenze tra lavori facenti capo a imprese diverse), corretto uso dei DPI (dispositivi di protezione individuale), informazioni sul servizio anti incendio e una rapida panoramica sulle novità regolamentari 2024 di FIA (Federazione internazionale dell’auto) e ACI Sport (la Federazione nazionale).

Dopo una introduzione di Alessandro Tibiletti, presidente del GUG, la parola passerà a Renato Schmidt, Direttore di Gara internazionale dell’Autodromo Nazionale Monza, Pietro Andreoni, esperto anti-incendio motorsport e Michele Taddei di EcoGeo (ASPP Sias spa).


tecnologia automotive

Il futuro tecnologico dell’automotive

Qual è il futuro dell’automotive? Quali innovazioni tecnologiche sono destinate a cambiare il modo di guidare e di stare in auto? Le ricerche in questo campo si moltiplicano, così come gli forzi delle case automobilistiche in termini di investimenti. Dalle auto che si guidano da sole ai veicoli intelligenti che dialogano tra di loro e con la città, dai computer di bordo personalizzati alle batterie ad alta densità energetica: il domani è già qui.

Il settore automotive è da sempre baluardo di avanguardia tecnologica, luogo di sperimentazione di innovazioni destinate a contaminare anche altri settori, fino modificare per sempre la vita quotidiana di ciascuno. Conoscere le nuove tendenze tech in campo automobilistico, quindi, aiuta non solo ad immaginare le auto che guideremo tra qualche anno ma anche a prefigurarsi lo sviluppo dell’intera società. Ad oggi, è possibile identificare cinque filoni di ricerca su cui sta lavorando l’industria automobilistica e che sembrano davvero destinati a stravolgere le nostre abitudini come guidatori.

Macchine che si guidano (e si parcheggiano) da sole

L’orizzonte a cui tutte le case automobilistiche guardano, inutile negarlo, è quello delle macchine che si guidano da sole. Una svolta cruciale e non certo semplice da raggiungere, perché richiede la coincidenza di numerosi elementi e fattori. Ma il settore automotive sta avanzando in quella direzione con un passo sempre più spedito. Lo ha dimostrato anche nel gennaio scorso, al CES di Las Vegas, la più grande mostra internazionale sull’innovazione tecnologica. Occasione ghiotta per mostrare al mondo progetti come il sistema di parcheggio autonomo a cui sta lavorando BMW, che permetterà alle auto di cercare posto da sole, effettuando tutte le manovre necessarie. Un’idea sfiziosa che si inserisce nel più ampio sforzo per realizzare le automobili autonome, capaci di utilizzare una combinazione di sensori, radar, telecamere e sistemi di intelligenza artificiale per percepire l'ambiente circostante e prendere decisioni di guida in tempo reale.

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Più sicurezza grazie alla comunicazione tra veicoli

Un’auto intelligente, però, non si limita ad alleviare le fatiche dei suoi passeggeri (non più conducenti) ma è anche più sicura, o almeno aspira ad esserlo. Lo sviluppo di sistemi di comunicazione veicolo-infrastruttura (V2I) e veicolo-veicolo (V2V), infatti, è destinata a rivoluzionare la sicurezza stradale e l'efficienza del traffico. La tecnologia V2X (che somma le due precedenti) consente ai veicoli di scambiare dati con altri veicoli, semafori, segnaletica stradale e infrastrutture cittadine in tempo reale. Questo permette di prevenire collisioni, ottimizzare il flusso del traffico e migliorare la gestione del trasporto pubblico.

L’intelligenza artificiale per la connettività e l'intrattenimento

Anche l'intelligenza artificiale (IA) è un eccezionale volano di evoluzione dell'esperienza di guida, soprattutto attraverso sistemi di connettività avanzati e infotainment personalizzati. I veicoli del futuro saranno dotati di assistenti virtuali intelligenti, capaci di comprendere e rispondere alle esigenze del conducente in tempo reale. Questi assistenti potranno fornire informazioni sul traffico, consigliare percorsi alternativi, regolare il clima interno e persino anticipare i desideri del proprietario del veicolo. Inoltre, l’intelligenza artificiale ha del potenziale utile al miglioramento della sicurezza stradale, attraverso sistemi avanzati di assistenza alla guida e riconoscimento degli ostacoli.

Le 5 regole per la sicurezza alla guida

Batterie ad elevata densità energetica

I veicoli elettrici stanno acquisendo sempre maggiore forza. Basta guardarsi intorno per rendersene conto: se ne vedono sempre di più in circolazione. Per il loro ulteriore e definitivo successo, però, è fondamentale l'evoluzione delle batterie. In particolare, le batterie ad alta densità energetica rappresentano un'innovazione fondamentale che, una volta immessa nel mercato, consentirà alle auto elettriche sia di percorrere distanze più lunghe a parità di carica, sia di ridurre i tempi di ricarica.

Performance migliori grazie alla stampa 3D

Infine, una menzione tra le innovazioni tecnologiche del settore automotive la merita anche la stampa 3D, che sta davvero cambiando fisionomia alla produzione automobilistica. Con questo sistema, infatti, è possibile creare componenti complessi con materiali leggeri e ad alte prestazioni. Questa tecnologia, quindi, offre ai progettisti una maggiore libertà nel design, riducendo i costi di produzione e migliorando le prestazioni complessive dei veicoli. Inoltre, l'utilizzo di materiali avanzati come la fibra di carbonio e i polimeri rinforzati con fibre promette di rendere i veicoli più leggeri, sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico.

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Monza Circuit Experience

Riparte la Monza Circuit Experience

Monza Circuit Experience - Da Venerdì 15 Marzo ripartono i tour dell’Autodromo Nazionale Monza tra storia e lavori di ammodernamento.

Riprende a correre il Tempio della Velocità. Da venerdì 15 marzo riprende la Monza Circuit Experience, il tour dell’Autodromo Nazionale Monza che porterà gli appassionati a scoprire i segreti del circuito brianzolo tra hospitality, sala stampa, direzione gara e il podio sospeso più famoso al mondo.

Un’immersione nel Tempio della Velocità, accompagnati dalle esperte guide che racconteranno la storia del centenario circuito costruito all’interno del Parco di Monza e i lavori di ammodernamento che interessano il Tempio della Velocità.

La Monza Circuit Experience sarà attiva da venerdì 15 marzo e per le successive settimane, nelle giornate di venerdì, sabato, domenica e lunedì, con ingresso da Biassono, Santa Maria delle Selve, e parcheggio interno alle spalle del Monza Circuit Shop dove sarà disponibile anche il merchandising del Tempio della Velocità.

Nelle giornate di apertura verranno effettuate quattro diverse visite alle ore 10:00 – 11:30 – 14:30 – 16:00. È possibile acquistare la Monza Circuit Experience sul sito ufficiale TicketOne.

Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata ai tour.